Disastro Juve, ma la fortuna aiuta Max: i bianconeri restano in Europa. Sarà un bene?

Con la sconfitta in casa contro il PSG, la Juve è riuscita a difendere il terzo posto nel girone di Champions League e retrocede in Europa League: una buona notizia per Max Allegri e i suoi o l’ennesima sventura di una stagione complicata?

Tutto come programma. Alla fine la Juve è uscita dal girone di Champions League a testa alta, mettendo in difficoltà il PSG a Torino, ma con l’ennesima sconfitta in questo girone da incubo. Perché la Juventus è riuscita incredibilmente a mantenere il terzo posto davanti al Maccabi Haifa chiudendo a soli tre punti. Tanti ne sono bastati per prendersi un posto in Europa League. Obiettivo raggiunto per Allegri e i suoi o ennesima “sfiga” di una stagione nata con la luna storta?

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Max Allegri (LaPresse)

La risposta esatta la scopriremo solo tra qualche mese, come è ovvio che sia. In ballo ci sono troppe variabili imprevedibili. Innanzitutto, la condizione dei giocatori. Se i bianconeri continueranno a dover fare i conti con infortuni in serie, mantenere il doppio impegno, per quanto meno prestigioso, potrebbe costare caro in campionato.

Ma andrà valutata anche la portata delle avversarie. Perché i playoff di Europa League sono una materia molto strana, in cui si può passare da squadre ad oggi fuori portata per i bianconeri, come il Manchester United, il PSV o il sorprendente Union Berlino, a formazioni decisamente modeste come Midtjylland o Nantes. Che poi, nessuno in questa stagione sembra davvero modesto, quando affronta i bianconeri…

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Allegri sorride a metà: l’Europa League è un contentino o una zavorra?

Insomma, la Juventus dei record (mai prima d’ora era riuscita a perdere cinque gare su sei in Champions, mai aveva chiuso un girone con soli 3 punti conquistati), che ha sfiorato il primato, tristissimo, del Borussia Dortmund, unica squadra in grado di conquistare la retrocessione in Europa League nel 2017/18 con soli 2 punti, si ritrova a dover fare i conti con un impegno non calcolato. E con la rosa che ha, almeno sulla carta, il minimo da fare sarebbe approcciare alla competizione con la voglia di vincere. Più facile a dirsi che a farsi.

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Juventus PSG (LaPresse)

Altalenante come poche altre volte in passato, questa Juve di Allegri non sembra infatti in grado di impensierire davvero le altre competitor europee, anche quelle meno blasonate di lei. E ad aggravare la situazione, c’è la netta sensazione che con il doppio impegno difficilmente riuscirà anche a innestare quelle marce alte che servirebbero per mantenere accesa una flebile speranza scudetto, o perlomeno a rendere meno faticosa la rincorsa a quella Champions che, ad oggi, sembra utopia.

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Almeno per il momento e almeno all’apparenza, c’è la netta sensazione che in molti, sia tra i tifosi, sia tra gli stessi dirigenti bianconeri, allenatore compreso, avrebbero volentieri fatto a cambio con il Maccabi, per concentrare tutte le proprie energie solo sulle competizioni nazionali. Ma questo non è stato possibile, perché per farlo avrebbero dovuto subire un’umiliazione dal PSG in casa. Sarebbe stato imperdonabile.

Così come altrettanto pruriginoso sarebbe adesso ammettere che l’Europa League potrebbe diventare un vero fastidio, più che una possibilità. Insomma, c’è poco da stare allegri per Max e i suoi, con un’unica vera consolazione: dovessero andare male le prossime gare di campionato, comprese le prime del 2023, il tecnico potrà virare tutte le proprie energie proprio sulla coppa, trasformandola in un jolly per riconquistare un posto in Champions. Un asso nella manica al quale per ora sembra che davvero nessuno voglia pensare.

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