Ha mollato la sua squadra in piena crisi, finita in guai molto seri. Il centrocampista se n’è infischiato e dice: “Sempre voluto la Premier”
Menefreghismo assoluto. Lascia la sua squadra nei guai e non solo se ne infischia, ma rivendica pure la sua scelta. “La Premier League era il mio sogno da sempre, sono eccitato all’idea di giocare di fronte a questi tifosi”.
E meno male che fino a pochi giorni fa diceva di voler dare tutto per la sua squadra. Wiston McKennie se ne frega dei guai della Juventus e la molla senza pensarci due volte. Ovviamente non è colpa sua, perché il paffuto centrocampista è stato venduto per ben 30 milioni di euro al Leeds, però – come ormai accade sempre – il giocatore non esita un secondo a dichiararsi innamorato folle della sua nuova squadra, dimenticando e sminuendo quella precedente.
Insomma, la sensazione è che sia stato quasi contento di essere andato via. Nel senso che proprio non vedeva l’ora. I problemi della Juventus sono noti a tutti: il club bianconero ricasca nei “soliti” illeciti e ha subito ben 15 punti di penalizzazione e una serie di procedimenti che potrebbero portare la penalità ad aumentare, o addirittura a questa se ne potrebbero aggiungere altre.
McKennie lascia la Juventus e non la rimpiange per niente
Davvero difficile la situazione del club dell’ormai ex presidente Andrea Agnelli, sempre più nei guai. Difficile che la Juventus possa tornare in Europa, con la Champions che sembra una chimera. Da qui la decisione, a quanto pare, di cominciare a sbaraccare bellamente senza neanche rimpiazzare i giocatori che vanno via. Ed è accaduto così esattamente con McKennie, dato via senza troppi complimenti e nemmeno rimpiazzato.
L’allenatore Max Allegri (che intanto ha conquistato la semifinale di Coppa Italia) proseguirà lavorando con i giovani (del resto la rosa è ampia) e la società respira un po’ incassando qualche milione. Tuttavia c’è poco da stare sereni, perché il club bianconero potrebbe andare incontro ad altre pesantissime sanzioni a causa delle plusvalenze fittizie e (in arrivo) gli stipendi dichiarati ma non pagati ai giocatori durante l’era Covid.