L’attaccante dell’Argentina Lionel Messi è assoluto protagonista del Mondiale in Qatar. Ha conquistato la finale, ma lancia un annuncio che nessun tifoso voleva sentire
Lionel Messi sta finalmente facendo Messi… anche ai Mondiali. Era ora. Seppur a 35 anni suonati, finalmente il campione argentino ha preso per mano la sua nazionale nel torneo più prestigioso. Giocate grandiose, gol e assist.
Senza di lui la sua squadra non sarebbe arrivata alla finale, che si giocherà domenica pomeriggio. Un Messi come non lo si vedeva da tempo, precisamente da quelli del Barcellona. Dopo il passaggio al Paris Saint Germain non è sembrato lo stesso. Appannato e un po’ smarrito in Francia, sia nella scorsa stagione che in quella corrente. Ora sembra tornato quello dei bei tempi, ed è bello vederlo fare il fenomeno con la maglia dell’Argentina. Per la goduria dei suoi tifosi e il piacere di tutti gli appassionati di calcio. Storicamente, Messi ha sempre fatto fatica con la maglia albiceleste, soffrendo forse il paragone con Diego Armando Maradona.
Messi, l’annuncio è doloroso ma inevitabile: saluterà così i Mondiali
Adesso, invece, sta dimostrando di poter fare la differenza anche in nazionale, e la vittoria del suo primo titolo mondiale è davvero vicina. Domenica l’appuntamento più atteso, ma attenzione: per chi ama vedere Messi questa sarà una partita da non perdere, in quanto l’ultima che giocherà in questa competizione. L’annuncio, infatti, è arrivato proprio dalla Pulce. Lo ha detto nel dopogara di Argentina-Croazia, la semifinale vinta dai sudamericani per 3-0.
“Domenica giocherò la mia ultima partita in un Mondiale”, ha detto Messi. Un annuncio doloroso, ma prevedibile. A 35 anni non potrebbe arrivare al torneo del 2026, che si giocherà tra Messico, Canada e Stati Uniti. Per questo motivo il campione giocherà la sua ultima gara Mondiale nel match più bello e suggestivo, la finale. E alzare la coppa più ambita sarebbe il modo migliore per salutare questa competizione, che ha giocato per ben quattro volte ma senza mai incidere in modo significativo. E del resto nella incredibile bacheca del supercampione argentino manca proprio il trofeo più importante…