Problemi per Leo Messi dopo un’esultanza esagerata ai Mondiali: il fuoriclasse argentino si è lasciato andare, per sbaglio, a un comportamento irriguardoso, e un intero Paese gli ha adesso dichiarato ‘guerra’.
Non solo gioie in questi Mondiali per Leo Messi. Arrivano anche alcuni imprevedibili dolori. Se non proprio dal campo, escludendo ovviamente il clamoroso scivolone con l’Arabia Saudita, più che altro dalle conseguenze di ciò che è accaduto in campo. Una delle vittorie dell’Albiceleste è stata infatti talmente importante, da portare la Pulce a esultare in maniera scomposta. Fin troppo scomposta. Un suo gesto non è infatti passato inosservato, ed è finito addirittura nel Parlamento in un Paese pronto a dichiararlo “nemico nazionale”.
Una reazione esagerata? Decisamente sì. Tuttavia, va detto che stavolta il numero 10 l’ha fatta davvero grossa. Nonostante sia un campione assoluto, anche come persona, e nonostante abbia più volte nel corso della sua carriera dimostrato di essere molto rispettoso dell’avversario, in una circostanza si è fatto trascinare dall’euforia e ha materialmente calpestato il simbolo di un intero Paese.
Inevitabile che qualcuno potesse sentirsi offeso per quanto accaduto. Va bene accettare la sconfitta sul campo, ma il dileggio proprio no. E così una deputata ha deciso di portare in Parlamento un disegno di legge per dichiarare la Pulce “persona non gradita”. Incredibile, ma vero.
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Il Messico contro Leo: l’argentino ‘bandito’ dalla Paese centroamericano?
Ricostruiamo l’intero episodio. Siamo nella seconda partita del Mondiale. Il Messico di Lozano ha la grande opportunità di superare l’Argentina di Messi e, di fatto, di buttarla fuori dal Mondiale, complice la sconfitta clamorosa del turno precedente dell’Albiceleste con l’Arabia Saudita. Sul campo però il Tricolor si dimostra pavido e incapace di fare del male agli argentini, e un gol proprio della Pulce spiana la strada all’Albiceleste per una vittoria che di fatto rilancia le ambizioni della squadra campione d’America.
Euforico per il successo ottenuto, negli spogliatoi il fuoriclasse ex Barça si è lasciato andare e le immagini dei suoi festeggiamenti sono diventate virali. In un video, però, si vede chiaramente la Pulce saltellare bonariamente sulla maglia di un avversario messicano. Ovviamente non lo ha fatto apposta, né con volontà di scherno, ma per qualcuno si è trattato di un gesto offensivo e irriguardoso, davvero imperdonabile.
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Non a caso, la deputata María Clemente García Moreno del Movimento Regeneración Nacional ha portato in Parlamento un disegno di legge per dichiararlo “persona non gradita”, in quanto avrebbe mostrato un evidente disprezzo per i colori che alludono al vessillo nazionale messicano. Il risultato? Ovviamente il ddl è stato respinto, e anzi buona parte dell’opinione pubblica messicana ha puntato il dito, più che su Messi, proprio sulla deputata, rea di interessarsi di aspetti secondari rispetto ai veri problemi del Paese. Tutto è bene quel che finisce bene. Perché avrà anche sbagliato, nell’occasione, il campione argentino. Ma forse la classe politica, non solo messicana, dovrebbe avere più a cuore le cose che contano davvero, e non le questioni di principio e onore.