Juve: Ronaldo resta in Italia grazie al FISCO
Cristiano Ronaldo rimarrà in Italia? L’attaccante portoghese potrebbe dire addio dopo tre anni ma secondo la GDS al calciatore converebbe rimanere in Italia.
Ronaldo non è semplicemente un calciatore, è un’azienda. Secondo i calcoli di Forbes, tra giugno 2019 e giugno 2020 ha guadagnato 105 milioni di dollari, piazzandosi come il secondo sportivo più ricco al mondo dopo Federer e davanti a Messi. Di questi 105 milioni, 60 si riferiscono allo stipendio con la Juve (ridotti a causa del Covid e tassati alla fonte come qualsiasi dipendente) e 45 milioni di dollari (40 milioni di euro) alle sponsorizzazioni.
Una cifra incredibile che finisce in toto nelle tasche di Ronaldo che non paga tasse essendo in Italia. Il motivo è semplice.
La sola Nike versa 20 milioni di dollari all’anno ma cisono anche altre marche: dallo shampoo (Clear) all’elettrostimolatore per addominali (Mtg), dai telefoni (Altice) agli integratori (Herbalife), dai prodotti farmaceutici (Abbott) allo streaming (Dazn). Poi a questa va aggiunta la linea CR7 di abbigliamento, profumi, programmi di allenamento, hotel.
Se lo stipendio pagato dalla Juventus è inequivocabilmente prodotto in Italia, le entrate commerciali non arrivano solo nel nostro Paese ma anche dal Portogallo al Lussemburgo a Jersey.
L’avvocato Antonio Longo, senior lawyer presso DLA Piper ed esperto di diritto tributario, ha spiegato come guadagna Ronaldo:
«Il regime dei cosiddetti “neo residenti” è stato ideato per attrarre in Italia individui con redditi e patrimoni importanti al di fuori del nostro Paese. Questi hanno propri introiti da redditi di fonte extra-Italiana. Si pensi ai flussi legati allo sfruttamento economico dei diritti di immagine e alle attività di sponsorizzazione. Questi soggetti, trasferendosi nel nostro Paese dopo essere stati residenti fuori dall’Italia per almeno nove degli ultimi dieci periodi d’imposta, devono pagare solo un’imposta unica di 100.000 euro su tutti i redditi di fonte estera. Il regime può essere esteso ai familiari con il pagamento di una imposta sostitutiva di 25’000 euro».