Germania, saltano le prime teste: ecco cosa sta succedendo

Una Nazionale come la Germania non meritava una fine del genere e per questo sono stati presi subito dei seri provvedimenti.

La batosta ai gironi di Qatar 2022 bucia ancora, sia ai tifosi che ai dirigenti della Mannchaft che, dopo il Mondiale deludente di Russia 2018, hanno incassato un’altra bruciante sconfitta in un girone alla portata dei tedeschi. Ed è impossibile non dare la colpa non solo ai calciatori, oggettivamente non in grado di mettere in pratica il loro smisurato talento, ma anche ai dirigenti più alti. Per molti tifosi tedeschi questa ennesima debacle è la fotografia di una Federazione ormai spenta e non più in grado di competere a livello internazionale. Pertanto, per questi motivi stanno saltando le prime teste ai piani alti della nota federazione calcistica.

Bierhoff saluta la Germania dopo 18 anni

Uno dei primi a lasciare la Federazione con una rescissione decisa tra le parti è stato Oliver Bierhoff. Non uno qualunque, ma un attaccante di vecchio stampo che ha guidato la nazionale teutonica per tantissmo tempo. Allo stesso modo, con la stessa lungimiranza, ha diretto alcuni apparati interni della Federazione tedesca, tra cui l’accademia, a partire dal lontanissimo 2004. È stata presa una decisione dolorosa ma scontata perché l’ex Udinese era in un certo senso il deus ex machina di tutte le nazionali tedesche viste dall’Europeo di Portogallo 2004 in poi.

Nonostante l’ultimo periodo, scandaloso a livello di rendimento, Bierhoff può comunque considerarsi soddisfatto per aver “diretto” da dietro le quinte la fortissima squadra del 2014 che ha alzato la Coppa del Mondo per la quarta volta.

Neuebdorf: “Grati a Bierhoff”

Il numero uno della Federazione calcistica tedesca Bernd Neuendorf ha salutato Bierhoff con una nota apparsa sul sito ufficiale della DFB: “Oliver ha reso grandi servizi alla Federazione – spiega il presidente Neuebdorf mentre ringrazia l’ex Milan e  Chievo – Anche se negli ultimi tornei i risultati non sono stati all’altezza degli obiettivi sportivi, lui rappresenta grandi momenti. Il suo lavoro sarà sempre legato alla vittoria del Mondiale in Brasile. Anche in tempi turbolenti ha sempre perseguito i suoi obiettivi eha lasciato un segno indelebile nella DFB“.