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Calcio Estero

La Germania esce, ma il baby fenomeno esce a testa alta!

Published by
Giancarlo Pacelli

La nazionale di Flick si sta leccando ancora le ferite per l’eliminazione dal Mondiale, la seconda consecutiva. 

La Germania esce dai Mondiali (LaPresse)

La Germania aveva lo scopo minimo di passare il turno per tornare ai fasti di un tempo, ed invece ha dovuto per la seconda volta consevutiva buttare tutto al vento a causa di quella storica prima partita nella quale il Giappone ha trionfato sui tedeschi per 2-1. Da lì il commissario tecnico Hans Flick ha cercato di correreggere il tiro ma tutto è stato inutile: sono arrivate sì due vittorie, ma queste non sono bastate per passare il turno.

La delusione è ancora tanta e una big come la Germania, quattro volte campione del mondo nel corso della sua storia, deve ora guardare le altre squadre favorite contendersi il titolo. Ora è molto probabile che la federazione teutonica deciderà qualcosa a livello sportivo, ma può comunque ritenersi soddisfatta di avere tra le proprie fila un autentico fenomeno con la palla tra i piedi.

Germania ko, ma Musiala gioca alla grande

Jamal Musiala (LaPresse)

Ripetiamo, la delusione è tanta, ma almeno i tedeschi possono essere contenti delle tre partite ad altissima intensità di Jamal Musiala, baby fenomeno del Bayern Monaco, che a soli 19 anni ha praticamente guidato la Mannschaft con tanta sicurezza. Fa specie pensare che un ragazzo come lui, nato a Stoccarda nel 2003, abbia già collezionato 20 presenze in Nazionale e 73 con la maglia del Bayer Monaco. Tutto questo a nemmeno venti anni compiuti.

Nell’ultima gara contro la Costa Rica, in particolare, ha disputato non un match qualsiasi, ma la miglior prestazione individuale di un calciatore in questo torneo. Musiala ha infatti non solo centrato due pali clamorosi e fornito assist decisivi, ma anche corso come un dannato durante tutta la partita facendo capire che è lui, al momento, l’unico talento comparabile a Pedri e Gavi della Spagna (altri due fenomeni precoci). È un vero e proprio paradosso che uno come lui, uno dei migliori per rendimento, debba dire addio a una competizione così prestigiosa, che lo ha visto giocare al massimo delle sue potenzialità in ogni pallone toccato.

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Giancarlo Pacelli

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