Flop Ronaldo: il portoghese torna titolare e il Manchester torna a perdere

Continua il periodo no per Cristiano Ronaldo: il campione portoghese torna titolare e capitano al Manchester United, ma la squadra perde in Premier dopo cinque giornate.

Il periodo nero per Cristiano Ronaldo prosegue. Il campione portoghese sembra ormai sempre meno decisivo nel Manchester United e, più in generale, in questo mondo del calcio che sembra volerlo mandare in pensione in maniera forzata. Apparso per tutta la stagione un corpo estraneo alla squadra, il fuoriclasse portoghese ha avuto l’occasione di far vedere quanto ancora può dare in campo, ma alla prima opportunità che Ten Hag gli ha regalato, ha fallito in maniera misera.

Se c’è una cosa che al campione portoghese si può imputare, è di essersi sempre ritenuto onnipotente, sul terreno di gioco e non solo. E in effetti per anni così è stato, più o meno. Fino a un paio d’anni fa, CR7 era talmente decisivo e incisivo, talmente influente anche negli spogliatoi in cui giocava, da renderlo indispensabile per le sorti della sua squadra.

Ma quell’onnipotenza che ancora Ronaldo crede di poter avere, oggi non è altro che un ricordo. Se già lo scorso anno aveva dato segni di cedimento, in questa stagione il portoghese sembra aver imboccato definitivamente il viale del tramonto, al cospetto di un contratto da top player che, probabilmente, oggi è tutto meno che meritato.

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CR7 fallisce anche da capitano: è la fine della sua storia a Manchester?

Dopo essere stato impiegato in questa stagione soprattutto in Europa League, il tecnico Ten Hag ha deciso, nell’ultimo turno di Premier, di dargli un’opportunità. Messe alle spalle le incomprensioni del passato, non solo lo ha fatto tornare titolare contro l’Aston Villa, ma gli ha anche concesso l’onore di indossare la fascia di capitano.

Il risultato? Non proprio quello che ci si sarebbe aspettati. Il ritorno del portoghese in campo è infatti coinciso con l’interruzione di una striscia di risultati utili consecutivi per i Red Devils, tornati a perdere dopo cinque turni in cui avevano inanellato tre vittorie (tra cui quella importante con il Tottenham) e due pareggi.

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Insomma, non proprio il più trionfale dei ritorni per l’attaccante, pronto a vivere il suo ultimo Mondiale con il Portogallo arrivando però alla competizione dopo due stagioni fallimentari. Il segnale sembra chiaro per Cristiano. Il suo tempo è passato, e forse sarebbe il caso di pensare davvero a ridimensionare le sue aspettative economiche e di squadra, se vuole concedersi un’ultima possibilità per appendere gli scarpini al chiodo con meno malinconia e rispettando il campione che è stato, e che oggi non è più.