La favola di Fagner: dalla morte sfiorata da piccolo al posto da titolare al Mondiale

Fagner Conserva Lemos è uno dei calciatori meno conosciuti di Russia 2018, nonostante faccia parte della spedizione del Brasile di Coutinho e Neymar. I più esperti, soprattutto i conoscitori del calcio sudamericano, lo hanno già visto protagonista con la maglia del Corinthians. Il terzino ha una storia che merita di essere raccontata, una storia che ti fa comprendere quanto il calcio possa dare ad un bambino nato in una zona malfamata e pericolosa. Nato in un pessimo quartiere di San Paolo, uno dei più violenti, a sei anni ruppe una vetrata mentre giocava con il fratello e un amico ed un pezzo di vetro si conficcò nel braccio provocando un taglio profondo. In ospedale fu operato d’urgenza: i medici confidarono ai genitori che se fosse arrivato qualche minuto più tardi sarebbe morto a causa della profonda emorragia. L’intervento non andò nel migliore dei modi: il braccio fu ricucito male e dopo un anno fu operato ancora.

Una nuova vita

La seconda operazione non riscontrò problemi: il giovane Fagner recuperò completamente. Soltanto 16 km di distanza dal centro di fisioterapia, ma due ore necessarie per raggiungerlo. Durante questo lungo tragitto il bambino ha capito che non bisognava mollare mai, attorno a sé c’erano tante situazioni ancora peggiori. Il terzino ha vissuto al Corinthians un’annata da record con Tite, fino a diventare un pupillo del CT. L’allenatore gli ha permesso di fare un salto di qualità senza precedenti, che gli è valsa la convocazione al Mondiale di Russia. L’esordio c’è stato, contro il Belgio potrà scendere in campo da titolare. Il calcio regala una vita nuova, emozioni, salvezza. Il calcio non è soltanto un gioco, il calcio può fare la differenza. La storia di Fagner lo dimostra.

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