Andrea Pirlo è stato uno dei calciatori più tecnici che il calcio moderno abbia visto giocare. Da tanti considerato il miglior regista di sempre, un vero e proprio maestro dei calci piazzati. A breve però anche l’italiano appenderà le scarpette al chiodo, come confermato oggi in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento. Ogni giorno problemi, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco. Alla mia età ci sta di dire basta, a dicembre rientrerò in Italia. Per ora non ho il desiderio di allenare, dopo 25 anni di calcio starò a casa con la famiglia. Per tenermi in forma giocherò a golf e a tennis”.
Andrea Pirlo è un uomo rimasto sempre umile, nonostante i grandissimi risultati ottenuti con la maglia di Milan, Juventus e Nazionale italiana. Il suo esempio per le “Maledette“, nome guadagnato dalle sue traiettorie su calcio piazzato, è stato il brasiliano Juninho Pernambucano. Il campione del Lione aveva un modo ben preciso per calciare: palla colpita dal basso con le prime tre dita del piede, tenuto rigorosamente dritto. La palla sale e poi scende in maniera così rapida da sorprendere il portiere. La barriera a quel punto è inutile, bloccare una punizione del genere è impossibile.
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