Bonfiglio, un giocatore con le stimmate della leggenda

La storia del calcio è piena di grandi nomi: da Pelè a Maradona, da Messi a Ronaldo. Molti di loro hanno in comune un’infanzia difficile, un’evoluzione calcistica avvenuta per strada o nei campetti di polvere. E’ proprio in quei luoghi che avvengono veri e propri miracoli. Lì nascono future stelle e leggende che non smetteranno mai di esistere nell’immaginario collettivo. La più grande, senza sminuire il resto, è sicuramente Bonfiglio.

La leggenda di Bonfiglio

Un predestinato che con i piedi fa quello che vuole. Un profilo rimasto defilato fino a quando non ha deciso di mostrare quanto fatato fosse il suo tocco di palla. Una punizione da antologia. Una parabola che termina nel sette. Il telecronista impazzisce che Caressa e Bergomi ai Mondiali 2006 levatevi. La corsa per il campo e la consapevolezza di essere diventato immortale.

Del Piero, Baggio, Mihajlovic, Maradona, Beckham, Ronaldo: questi sono solo alcuni dei calciatori che hanno chiesto lezioni private a Bonfiglio.

Roberto Carlos dirà  di lui: “Prima scendere in campo contro la Francia lo chiamai, mi disse di stare tranquillo e che quella sera avrei segnato. Quando sistemai il pallone per calciare quella punizione sentii che lui era lì con me e calciai senza pensarci due volte”.

L’umiltà, il lavoro e l’ignoranza hanno reso Bonfiglio la più grande leggenda del calcio moderno, un’icona a livello mondiale ed il destro più forte del mondo.

 

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