Tragica scomparsa a 34 anni: mondo del calcio in lutto

Tragica scomparsa a 34 anni. Il mondo del calcio è il lutto. Evento reso ancora più difficile da accettare considerate le cause

Una telefonata per la notizia più terribile. Quella che si teme di dover prima o poi ricevere ma che si spera di non ascoltare mai poiché il messaggio è inascoltabile, inaccettabile, inevitabile.

Tragica scomparsa a 34 anni
dolore indescrivibile (immagine pexels) ilcalcioignorante.com

Questi maledetti tempi che stiamo vivendo, dove alla pandemia si è legata una guerra terribile alla quale, da qualche settimana, se ne è aggiunta un’altra, forsanche più crudele e disastrosa, ci costringono a violentare pensieri e parole per cercare, disperatamente, di tentare di raccontare la disperazione.

In questi maledetti tempi abbiamo soltanto l’imbarazzo della scelta su dove andare a trovare volti disperati, che raccontano storie di disperazione. Volti figli delle guerre, delle stragi, di civili e di migranti in cerca di un posto migliore dove vivere.

Ha infiniti volti la disperazione e forse la sua forma peggiore è quando si unisce ad una perdita. E se poi chi ci ha lasciato è una giovane vita la disperazione raggiunge quasi la vetta. Perché la vetta la disperazione la raggiunge soltanto nel momento in cui la persona che si è perduta è una giovane figlia.

Tragica scomparsa a 34 anni

A Milano piove e forse è giusto così. Non vi può essere il sole in un giorno in cui una vita di soli 34 anni si è spenta. Per sempre.

Giorgio Perinetti
Giorgio Perinetti e il dolore indicibile (Foto ANSA) ilcalcioignorante.com

Emanuela Perinetti aveva solo 34 anni e era la figlia di Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo della Roma e del Napoli. Una brillante donna in carriera. Un’influencer che inoltre si occupava di marketing applicato allo sport, come ci informa gazzetta.it.

Eppure Emanuela non stava bene. Papà Giorgio ha raccontato come da tempo stesse combattendo contro l’anoressia: “Lei si preoccupa per me e mi diceva che andava tutto bene. I professionisti che la seguivano le piacevano, ma forse lo diceva solo per tranquillizzarmi perché quello preoccupato ero io“.

E quella sua lenta, inevitabile corsa verso la morte che rende il dolore ancora più inaccettabile. Perché si è lasciata andare via così, lei che non aveva problemi di natura economica, professionale né sentimentale. Le domande di Giorgio Perinetti saranno sempre senza risposta.

A Milano piove e forse è giusto così. Non vi può essere il sole in un giorno in cui si dà l’estremo saluto ad una vita di soli 34 anni. Le gocce di pioggia si confondono con le lacrime che non possono smettere di cadere sull’asfalto bagnato. Il minimo per una vita di soli 34 anni.

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