Dall’Italia all’Inghilterra passando per l’Ucraina: l’avventura in Premier di Roberto De Zerbi sta proseguendo nel migliore dei modi.
L’esperienza in Premier League di De Zerbi doveva essere una esperienza gratificante e così si sta rivelando. Il massimo campionato inglese, ha scoperto le qualità manageriali di Roberto De Zerbi e viceversa, il tecnico bresciano ha capito i motivi per i quali la Premier è nota per essere un torneo competitivo. Con in mano una rosa non di primissimo livello (sebbene siano presenti talenti che non sfiguerebbero in altre realtà), l’ex allenatore di Sassuolo e Benevento sta decisamente sorprendendo: con i Seagulls è a pochi passi dalla zona europea e contro colossi quali Liverpool e Manchester City non ha affatto sfiguranto prendendosi persino i complimenti di Pep Guardiola, un allenatore che lui conosce bene in quanto propone più o meno il medesimo stile di gioco. De Zerbi tuttavia, come molti ricorderanno, è stato anche un ottimo attaccante, ma che ha faticato non poco a trovare una sua dimensione in Italia, in special modo in Serie A. E di questo De Zerbi è ancora molto dispiaciuto. A dirlo è lo stesso allenatore in una recente intervista concessa al Messaggero.
Dalla Premier, la dichiarazione di De Zerbi fa scalpore: “Ho buttato una carriera da calciatore”
Autocritico lo è sempre stato, ma ora sembra esserlo ancora di più da quando calpesta i campi inglesi. Al Messaggero De Zerbi ha rivelato inoltre un aspetto finora poco conosciuto che ha a che fare con la sua carriera da centravanti, poco fruttuosa per certi versi. “Ho buttato una carriera, quando ho smesso mi sono accorto di essermi divertito giusto un paio di anni su quattordici“, afferma il manager del Brighton con un pizzico di amaro in bocca. Ma ora è un allenatore e in quanto tale sta vivendo una seconda giovinezza, per certi versi migliore rispetto a quella passata con le maglie di Napoli, Cluj e Brescia. Infatto è lo stesso De Zerbi a dirlo: “Quando ho cominciato ad allenare ho capito che era come se potessi vivere una seconda vita. Avevo compreso gli errori della prima ed è una fortuna incredibile”.
Poi torna sulla Premier League e sul fatto di aver rifiutato una serie di offerte in Italia: “Dopo ciò che era successo in Ucraina volevo stare fermo, non sentivo l’esigenza di ripartire. Quando sono tornato in Italia, ho avuto subito delle proposte, anche belle, ma le ho rifiutate perché non me la sentivo. poi quando sono ricominciati i campionati, ho sentito la carica che saliva“.