Milan, che disastro Tatarusanu (e non solo tra i pali)

Il portiere romeno è sempre più sulla graticola dopo gli errori compiuti nelle ultime settimane. 

L’infortunio di Mike Maignan secondo i tifosi del Milan ha decretato la fine della speranza di vincere il ventesimo scudetto. La sicurezza del portiere francese era eccezionale e infatti la squadra riusciva a vincere in molti casi grazie ai suoi straordinari interventi, a volte talmente esaltanti da risultare incredibili. Poi con l’infortunio prima alla mano e poi muscolare le speranze dei rossononeri si sono infrante con l’arrivo di Ciprian Tatarusanu, un portiere che al Milan era esclusivamente usato di rado proprio per ovviare all’assenza del francese. Ma uno come lui non può decisamente essere eletto titolare di una squadra come quella rossonera e infatti i risultati in campo del mese di gennaio, quindi quello della ripresa dopo la lunga sosta, parlano chiaro: il Milan ha vinto solo la gara di Salerno, mentre ha perso due gare fondamentali come la finale di Supercoppa e gli ottavi di Coppa Italia.

Milan, Tatarusanu è la tua croce

Sembra essere proprio lui il “colpevole” di questo disastro. I suoi errori limiti sportivi, la sua incapacità lettura delle azioni nonché di supporto ai difensori, ha creato i risultati visti nell’ultimo mese. Ma il romeno, che prima dell’esperienza al Milan era considerato dai più comunque un buon portiere, non è un disastro solo tra i pali, ma anche con un microfono in mano. Difatti in una recente intepretazione canora assieme ai compagni ha dato dimostrazione di non saper riuscire ad azzeccare una nota della celebre canzone “Volare” di Domenico Modugno.

Certo, non è colpa sua, non è il suo ruolo cantare, ma è altrettanto vero che i tifosi del Milan da questo capiscono molte cose della sua incapacità di stare in porta, del suo strambo modo di parare e così via. Il loro desiderio è ora che il portiere colombiano Devis Vazquez superi il romeno nelle gerarchie di Pioli che, almeno in questo momento storico, non sa quali pesci pigliare per rimanere a galla.