Assurdo a Barcellona: il club vuole distruggere le regole del calcio!

Il Barcellona fa tremare il mondo del calcio: la vicenda Lewandowski, passata quasi in silenzio in Italia, potrebbe avere effetti devastanti per le regole dello sport, almeno per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi.

Ma a Barcellona sono visionari o semplicemente folli? Verrebbe da chiederselo, dopo il comportamento avuto in queste prime giornate di Liga post Mondiale. Quello che sta avvenendo è infatti davvero clamoroso e potrebbe avere delle conseguenze devastanti sul mondo del calcio, almeno per come lo conosciamo oggi. Perché a quanto pare, in Catalogna, le regole le vogliono riscrivere a proprio piacimento, pur di riuscire a tornare alla vittoria, nonostante i debiti esorbitanti che hanno travolto un club che, forse, in Liga non dovrebbe nemmeno più giocarci.

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Lewandowski Barcellona (LaPresse)

Ma quale sarebbe questo clamoroso ribaltone che, dalla Spagna, potrebbe travolgere anche l’intero sistema calcistico europeo. Facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro. Tutto è partito dall’ultima gara del Barça prima della pausa Mondiale, lo scorso 8 novembre contro l’Osasuna. Nell’occasione, infatti, Robert Lewandowski è stato espulso per doppio giallo, rimediando una giornata di squalifica.

Uscendo dal campo, il polacco si è però lasciato andare a un brutto gesto: si è passato il dito sotto il naso, facendo intendere che l’arbitro facesse uso di sostanze stupefacenti. Il suo comportamento non è passato inosservato, e così le giornate di squalifica sono passate da una a tre, per decisione del giudice sportivo. Peccato che il Barça non abbia voluto accettare tale sentenza e che il calciatore al rientro dai Mondiali sia già sceso regolarmente in campo nel derby con l’Espanyol. Come ha fatto? Merito di una decisione assurda del Tribunale di Madrid.

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Il Barça fa ricorso: la giustizia ordinaria batte quella sportiva?

Dopo aver provato a fare ricorso a ben tre tribunali sportivi, il Barcellona ha deciso di non arrendersi all’assenza del proprio fuoriclasse, e ha quindi proseguito la battaglia legale spostandosi sul terreno della giustizia ordinaria. Basandosi sul fatto che una squalifica del genere vada a ledere il diritto al lavoro di un professionista, il club ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo di Madrid, che ha incredibilmente accolto la richiesta emettendo una sentenza che ha permesso, di fatto, a Xavi di schierare il calciatore regolarmente.

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Lewandowski Xavi (LaPresse)

Una questione davvero spinosa. Nonostante le proteste dell’Espanyol, infatti, la Federcalcio spagnola ha già fatto intendere di non poter andare contro la decisione di un tribunale amministrativo. Per questo motivo, fino a sentenza contraria, Lewa potrà regolarmente scendere in campo senza conseguenze. Alla faccia della giustizia sportiva.

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Tutto questo crea quindi un precedente pericolosissimo che potrebbe mettere in discussione le stesse regole di base del mondo del calcio. Ogni club potrebbe, infatti, a questo punto presentare ricorso dopo la squalifica di un proprio tesserato appellandosi appunto al diritto al lavoro. Ma questo metterebbe fine al meccanismo delle squalifiche che da sempre, o quasi, è alla base del gioco del calcio. Insomma, quello che sta accadendo in Spagna è al contempo pericoloso e imprevedibile. E la sensazione è che possa essere solo il primo passo verso una rivoluzione del mondo del calcio che già da tempo i grandi club stanno premendo per poter ottenere.

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