Il difensore festeggia troppo: l’allenatore lo striglia

L’Argentina è campione del mondo, è vero, ma c’è chi non smette di festeggiare.

Erik Ten Hag - ilcalcioignorante 241222
Erik Ten Hag (LaPresse)

I festeggiamenti a Buenos Aires sono infiniti, sembrano non conoscere una data effettiva di conclusione. Tanto che molti calciatori sono letteralmente scatenati e stanno quasi “dimenticando” il loro essere giocatori di vari club europei che, come ben si sa, torneranno in campo subito dopo le festività natalizie. Ma ciò non importa, si festeggia lo stesso sfidando persino i loro allenatori che, giustamente, hanno mille motivi per strigliarli per bene. Il dubbio dei vari tecnici è valutare come i loro ragazzi reagiranno a un Mondiale invernale, un unicum nella storia del calcio che, a prescindere da tutto, rimarrà negli annali dello sport.

Il caso più eclatante, come accennato, proviene dalla nazionale argentina dove il difensore campione del mondo si è quasi dimenticato di fare parte di un club di Premier League.

Lisandro Martinez non conosce limiti, mister Ten Hag lo punzecchia

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Lisandro Martinez (LaPresse)

Sono proprio gli argentini a essere quelli più in “ritardo” vista la loro evidente voglia di festeggiare. Ma ci sono degli allenatori che non stanno prendendo con gioia il fatto che i loro ragazzi siano ancora con la bottiglia in mano a spassarsela quando il prossimo 26 dicembre, durante il celebre Boxing Day britannico, tutta la Premier League tornerà in campo dopo la pausa invernale. Erik Ten Hag, tecnico del Manchester United, non ha perdonato il suo difensore campione del mondo Lisandro Martinez, che tra l’altro aveva avuto già ai tempo dell’Ajax. Ten Hag non tollera il ritardo del centrale e spera che nelle prossime ore torni a Manchester, al centro di allenamento per tornare in forma.

L’allenatore ha commentato così il mancato ritorno di Martinez: “(Lisandro Martinez) ha festeggiato a Buenos Aires e sicuramente lo capisco. Ma si deve ricordare che il 27 riprende la Premier League e deve accettarlo”. Insomma, parole all’apparenza molto vaghe, in realtà nascondono tanta rabbia nei confronti del ragazzo che, molto probabilmente, ha celebrato con fin troppa grinta la vittoria contro la Francia, girovagando lungo le vie della capitale argentina assieme ai suoi compagni di avventura.

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