Il calcio non è uno sport per donne. La denuncia di una giocatrice: “Non vogliono più pagarmi!”

Ennesimo scandalo nel mondo del calcio, stavolta in quello femminile: una giocatrice si è sfogata per la decisione della propria società di non pagarla più. Il motivo? A quanto pare la sua gravidanza.

Il calcio è uno sport sessista e maschilista e, per quanto ci stia provando, a volte ipocritamente, a evolversi, non riesce ad abbandonare la propria natura. Nel giorno dello scandalo degli scandali, la cosiddetta “norma salva-calcio” che concede agli sperperoni della Serie A di non saldare ancora i propri debiti nei confronti dell’erario, arriva un altro scandalo ad accendere i fari sulla condizione complicatissima di giocatrici spesso dimenticate, come le protagoniste del calcio femminile.

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Portiere Lucchese (ANSA)

A far emergere la vicenda è stata Alice Pignagnoli, 34enne portiere della Lucchese femminile. Una calciatrice come migliaia di altre in giro per l’Italia, una ragazza che ha scelto di fare dei sacrifici pur di inseguire il proprio sogno. Un sogno che adesso, però, sta per esserle tolto.

Nelle scorse settimane ha infatti scoperto di essere incinta. Una cosa non così scandalosa, per una donna della sua età. Una bella notizia per tutti, meno che per qualcuno. Ad esempio, non per la sua società, o per chi ne gestisce l’amministrazione, visto che a quanto raccontato dalla calciatrice avrebbe deciso, unilateralmente, di sospenderle il pagamento dello stipendio.

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Sei incinta? Non ti pago: la storia assurda di Alice Pignagnoli

Intendiamoci. Qui nessuno vuole accusare la società di mancanza di sensibilità o altro. La situazione, però, rasenta l’assurdità. Un’assurdità che mette a nudo tutte le fragilità di un sistema che non tutela quasi per nulla le giocatrici, le quali a queste condizioni, in pratica, per decidere di intraprendere questa carriera dovrebbero obbligatoriamente rinunciare alla maternità almeno fino al ritiro. E sarebbe questa la normalità?

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Portiere Alice Pignagnoli (ANSA)

Amareggiata da quanto successo, Pignagnoli si è sfogata ai microfoni di QN – Il resto del Carlino, e ha raccontato che, quando ha condiviso la bella notizia con il manager del club, si è sentita rispondere che gli impegni vanno rispettati, e che quindi non era più loro intenzione di pagarla, visto che non avrebbe più potuto scendere in campo.

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Fino a qualche mattina fa non mi erano nemmeno state pagate le prime tre mensilità di questa stagione. Poi è uscita la notizia, ed ecco arrivati i soldi“, ha chiosato il portiere, tra l’altro smentito nella sua versione dei fatti dalla Lucchese.

A prescindere dal contenzioso tra le parti in causa, questa brutta vicenda rende evidente di quanto indietro sia ancora il calcio italiano, e quello femminile in particolare. Non a caso, sui social la stessa Pignagnoli ha affermato di sognare solo un mondo in cui le donne non debbano sentirsi ‘sbagliate’ per le loro scelte. Un sogno che tutto dovrebbero condividere.

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