Clamoroso, ma non tanto: il Giappone è stato alla fine eliminato dai Mondiali in Qatar del 2022. In questa edizione del torneo i nipponici sono usciti a testa alta, molto alta, e anzi hanno sfiorato l’impresa. Se c’era una squadra che avrebbe meritato il passaggio ai quarti, tra i Samurai Blu e i vice campioni del mondo della Croazia, erano sicuramente i primi. Ma il calcio è beffardo, e risponde a leggi che sono molto difficili da infrangere. La sconfitta nipponica era scritta, una vera congiura contro la formazione del Sol Levante, vittima di una maledizione.
In un match ben giocato dalla Nazionale allenata da Hajiame Moriyasu, alla fine a risultare decisivo, più ancora della lotteria dei rigori, è stato quel gol, un improvviso fulmine a ciel sereno, messo a segno dall’unico giocatore che avrebbe potuto davvero far male al Giappone: Ivan Perisic.
Non perché il croato ex Inter ce l’abbia particolarmente con il team nipponico. Era però scritto che solo lui, tra tutti i calciatori balcanici, avesse davvero il potere di fare del male ai nipponici e di piegare un destino che sembrava finalmente volgere dalla parte del popolo dei samurai. Un destino evidentemente scritto da qualcuno nelle alte sfere…
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Per una volta, Perisic non è stato artefice, ma solo mezzo del fato per far fuori il Giappone. Che la squadra asiatica dovesse uscire agli ottavi era infatti scritto. Qualcuno lo voleva, qualcuno lo ha sempre voluto, e così alla fine, anche quest’anno, la congiura contro i nipponici si è consumata. Ma chi è che ha macchinato contro una delle formazioni più simpatiche agli occhi del pubblico neutrale?
Non certo la FIFA, ovviamente. Il vero nemico del Giappone si chiama tetrafobia. Di cosa si tratta? Della paura del numero 4 che accomuna molti Paesi dell’Estremo Oriente, dal Giappone alla Corea, dalla Cina a Taiwan. In questi Paesi, non si trovano quarti piani nei palazzi, ad esempio. Il 4 è infatti visto come un numero che porta sfortuna, un po’ come in Occidente il 17 e il 13. Il motivo? Molto probabilmente perché ‘shi‘, la parola che indica questo numero, è la stessa con cui si indica la morte. E, si sa, davanti alla morte tutti dobbiamo piegarci, anche gli orgogliosi giapponesi.
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Ecco allora che la cabala ha voluto, ancora una volta, punire il Giappone. Gli ottavi, la quarta partita del Mondiale, hanno infatti rappresentato una nuova sentenza per i nipponici. Peraltro, stavolta piegati dal gol di Ivan Perisic, che indossa il numero 4. E se tutto questo non bastasse, anche l’errore di Yoshida ai rigori, il terzo dal dischetto per i nipponici, quello che ha condannato la Nazionale dei Blu Samurai, è arrivato al quarto tiro. Per il ciclo “non è vero, ma ci credo”.
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