Il centrocampista sbeffeggia tutti: “Ci dispiace per gli avversari”

Il Brasile ha dimostrato di avere una panchina invidiabile e in vista del secondo incontro non è preoccpato per l’assenza del suo numero Dieci.

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Casemiro è sicuro della forza del Brasile (LaPresse)

Sono bastate due reti di Richarlison per farci dire che questo Brasile ha decine di assi nella manica. La squadra di Tite vanta uomini di grandissimo valore e se si pensa che contro la Serbia gran parte di questi sono rimasti a scaldare la panchina, allora ci si fa un’idea della grandezza della Seleçao.

Ma il Brasile, in queste ore, sta riflettendo sull’assenza di uno dei suoi uomini più rappresentativi, Neymar. La stella del Paris Saint Germain è ora costretto a saltare le due ultime gare del Girone, ma spera che possa rientrare già in vista degli ottavi.

Brasile, Casemiro è sicuro della forza dei verdeoro

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Casemiro e Neymar (LaPresse)

Detto ciò a molti brasiliani non manca la sicumera di essere una delle nazionali più forte di Qatar 2022. Casemiro, centrocampista da poco arrivato al Manchester United, è uno di quelli convinti che i verdeoro possano dire la loro anche senza Neymar, che tra l’altro conto la Serbia non ha giocato al massimo delle sue possibilità anche se ha contribuito alla realizzazione della prima rete di Richarlison. Dunque, l’ex Real Madrid è estremamente sicuro che il Ct Tite sarà in grado di sostituirlo con i tanti calciatori di qualità presenti in rosa, i quali non vedono l’ora di giocare titolari in una competizione straordinaria come la Coppa del Mondo.

Casemiro: “Assenza Neymar? Ci dispiace per gli avversari”

Lo ha detto chiaro e tondo dopo la prima gara contro la Serbia. Non serve uno come il numero 10, tanto il Brasile ne ha tanti altri in panchina ugualmente forti.

Neymar è la nostra stella, ma lì davanti ne abbiamo tanti, a volte ci scherziamo, ma ci dispiace davvero per gli avversari“. Queste le parole del brasiliano che è così sicuro dei suoi compagni da voler quasi sbeffeggiare i rivali. E probabilmente ha anche tante ragioni per sostenere questa tesi, ma è chiaro che sarà sempre il campo a decidere chi sarà davvero il più forte.

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