C’è chi lo chiama karma, chi invocherebbe una più religiosa “giustizia divina”. Qualunque sia il suo nome, va detto che a volte il destino è davvero beffardo, crudele e maliziosamente corretto. Perché è una vecchia legge dello sport: se non hai vinto, non esultare, se il risultato non è al sicuro, non farti prendere dalla smania di eccedere, e soprattutto non provare a umiliare l’avversario. Lo hanno imparato a loro spese, stavolta, due giovani campioni dell’NBA, autori di una delle loro prestazioni migliori in carriera ma usciti dal parquet, alla fine, con la più sonora delle sconfitte.
Le lezioni dello sport, le lezioni della vita, sono state a volte raccontate in maniera comprensibile e perfetta dal mondo del cinema. C’è una scena memorabile, nel film cult di Aldo, Giovanni e Giacomo, Tre uomini e una gamba, che insegna come in alcuni casi il risultato vada ben oltre le belle giocate.
Si tratta ovviamente della mitica sfida sulla spiaggia tra Italia e Marocco. Alla fine della partita, i tre comici, seduti, si vantano per le proprie prodezze, i gol, le rovesciate, e le parate. Amareggiatissimo, però, Aldo chiude ogni discorso con una battuta straordinaria: “Meraviglioso, bello, bello… ma intanto come abbiamo fatto a perdere 10 a 3“.
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Ecco, ci piace immaginarli così i protagonisti di questa storia, Trae Young e Dejount Murray, seduti al tavolo di un fast food insieme a un loro compagno, mentre si vantano delle loro gesta in campo, salvo poi venir richiamati dall’amico alla dura realtà: avranno fatto pure la partita dell’anno, ma alla fine sono usciti sconfitti, e questo in uno sport di squadra conta più di ogni record i punteggi.
La curiosa vicenda è accaduta durante una delle ultime sfide NBA di questo periodo, quella tra Houston Rockets e Atlanta Hawks svolta al Toyota Center di Houston. Una serata di grazia per Young e Murray, protagonisti di una gara sontuosa, da 44 punti per il primo e 39 per il secondo.
Ispiratissimi, dopo aver messo a segno un bel po’ di canestri, i due si sono fatti prendere la mano e hanno iniziato a fare i buffoni, diventando sfacciati nelle giocate e provocando gli avversari, soprattutto i più giovani. Dopo una tripla, Murray addirittura si è voltato verso un cestista degli Hawks per umiliarlo con queste parole: “Sarà per la prossima volta, ragazzino“.
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Un comportamento deprecabile che ha portato prima a un accenno di rissa, e che ha fatto poi infuriare i giocatori dei Rockets, motivati ancora di più, se ce ne fosse bisogno. Così, nonostante un +15 per Atlanta alla fine del secondo tempo, la squadra di casa ha infatti trovato la forza per rimontare e ha chiuso la sfida addirittura con una vittoria, rispondendo all’umiliazione dei due fuoriclasse con una lezione durissima da digerire. “Loro ci hanno mancato di rispetto, ma noi abbiamo reagito meglio. È così che si fa“, ha concluso al termine del match Jalen Green. Impossibile dargli torto.
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