Luis Alberto, l’agente avverte la Lazio: “Non è a suo agio, serve una soluzione”. Il club intanto già si guarda intorno per sostituirlo
Lo chiamavano “Il mago”. Faceva (e lo fa tutt’ora, ma meno di prima) divertire i tifosi della Lazio con le sue prodezze. Nella Lazio di Inzaghi era un assoluto leader, autore di giocate fuori dal comune ed uomo chiave dei biancocelesti.
I tifosi impazzivano per Luis Alberto, protagonista di quella Lazio che ha fatto bene per anni. Con l’arrivo di Maurizio Sarri, però, qualcosa è cambiato. Il ruolo di trequartista centrale mal si addice al 4-3-3 del maestro di Figline. Lo spagnolo è stato utilizzato da attaccante esterno, ma anche da mezz’ala. Ruoli che gli vanno stretti, e infatti oltre a perdere il posto di titolare fisso il rendimento del numero 10 biancoceleste è calato. E pensare che l’ex allenatore dell’Empoli, proprio quando allenava i toscani, utilizzava il 4-3-1-2. Modulo che ha poi abbandonato. In quel caso Luis Alberto sarebbe stato l’ideale. Invece il 4-3-3 ha inchiodato Il Mago alla panchina ed apparizioni spradiche e poco convincenti.
“I cicli possono finire”. L’agente di Luis Alberto annuncia l’addio alla Lazio
Del resto, si era parlato dell’addio dello spagnolo sin dal giorno dell’arrivo di Sarri, proprio per incompatibilità tattica, per così dire. Invece ha giocato per tutta la scorsa stagione, ma sempre a sprazzi. Lo stesso anche in questa, e adesso sembra arrivato il momento dell’addio. Di fatto, Luis Alberto ha ufficializzato la voglia di andarsene attraverso la voce del suo procuratore. Miguel Alfaro ha spiegato al Corriere dello Sport: “E’ rispettabile la decisione dell’allenatore, ma lo è anche che un giocatore che ha dato così tanto ora non si senta a suo agio – ha dichiarato – per questo motivo sia la società che noi vogliamo trovare un modo per non continuare a convivere con questa situazione scomoda. Luis è convinto di avere ancora tanti anni di grande calcio davanti”. E per chi non avesse ancora afferrato: “La situazione si risolverà sicuramente, anche accettando che nel calcio spesso i cicli prima o poi finiscono”, ha concluso l’agente.