Il momento delicato è già arrivato per la stagione della Roma di Mourinho. La sconfitta nel derby ha lasciato strascichi importanti, e il pareggio deludente ottenuto sul campo del Sassuolo ha fatto molti più danni di quanto si potesse pensare. Nel post partita, infatti, il tecnico portoghese, come al solito, ha voluto scaricare tutte le colpe su qualcun altro. Stavolta è toccato a Rick Karsdorp, diventato d’un tratto il centro di tutti i mali giallorossi. La sentenza è stata data in diretta televisiva, e ad oggi il suo futuro appare segnato. Anche se qualcuno continua a ipotizzare un epilogo a sorpresa.
“Te ne devi annà“, avrà gridato l’imperatore José al suo centurione traditore venuto dall’Olanda, dopo l’ennesima prestazione scialba. Secondo le ricostruzioni fatte dai quotidiani in questi giorni, i due nella pancia del Mapei Stadium sarebbero addirittura arrivati quasi alle mani, separati solo da giocatori e staff.
Il tecnico portoghese non ha infatti per nulla digerito il gol preso all’ultimo secondo dal Sassuolo, e ha imputato tutte le colpe di quel pareggio beffardo proprio al terzino destro, diventato improvvisamente l’esempio della mancanza di professionismo. Stando a quanto sottolineato dalla stampa vicina all’ambiente giallorosso, infatti, l’ex Ajax non sarebbe nuovo a colpe del genere, e l’elenco dei suoi misfatti sarebbe molto lungo. C’è però chi non è d’accordo, e comincia a stancarsi di questo modo di fare di Mourinho, sempre pronto a scaricare le responsabilità su qualcun altro, speranzoso in un “miracolo” come quello accaduto lo scorso anno.
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Le ultime da Trigoria parlano di un tentativo in extremis, da parte dei giocatori, dello staff, dell’entourage di Karsdorp e anche della dirigenza, per cercare di trovare una mediazione e ricomporre la rottura, magari attraverso delle scuse da parte del calciatore. Ma lo Special One non fa sconti e va dritto per la sua strada, perché le colpe del terzino, a suo dire, sarebbero troppo grandi, e solo un suo allentamento potrebbe permettere alla squadra di rimettersi in carreggiata.
Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, a non andare giù all’ex allenatore dell’Inter sarebbero stati questi comportamenti del nazionale olandese: il malcontento per la mancata titolarità contro il Sassuolo; la lentezza nel prepararsi ad entrare; l’errore nell’azione del gol neroverde; il ritorno negli spogliatoi dopo la sostituzione nel derby. Colpe che in verità non appaiono imperdonabili, e che fanno pensare più che altro a un ultimo tentativo disperato di José per trovare un rimedio a disastri che sono più che altro frutto del suo lavoro discutibile.
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Se ci pensiamo bene, infatti, già lo scorso anno Mou aveva usato la stessa tattica per ridare orgoglio alla sua squadra, innescando quella reazione che ha portato a una mezza rimonta in campionato e alla vittoria ristoratrice della Conference League, vero e proprio tampone per una stagione per il resto deludente.
In particolare, il portoghese aveva rotto gli indugi quando aveva attaccato praticamente tutta la sua panchina dopo la sconfitta umiliante di Bodo. Da quel momento in poi, la squadra riuscì in qualche modo a reagire, continuando un percorso non proprio perfetto, ma in grado di arrivare in fondo almeno nella manifestazione più semplice. Riuscirà nella magia anche quest’anno il fu Special One? Basterà l’eventuale cessione di Karsdorp, peraltro tutt’altro che banale, a rendere la Roma nuovamente competitiva? Dubitare è più che lecito…
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