“Bevevo a Madrid a Roma”: dalla Nazionale all’oblio

E’ passato da essere titolare del Real Madrid e della Nazionale Brasile a scomparire nel nulla.

Cicinho e la fine della sua carriera

L’ex terzino, Cicinho, aveva tutto quello si poteva desiderare, ma il talento non è bastata perché la sua vita ha preso il verso sbagliato. Dopo che ha lasciato il Brasile per fare il salto di qualità in Europa la sua carriera è andata a rotoli.

Da prima ha vestito la maglia del Real Madrid, il primo anno va tutto bene se non per un infortunio, ma la riabilitazione è veloce e riesce a giocare prima della fine della stagione. Inizia il secondo anno e le divergenze con l’allenatore lo portano a sedere in panchina.

Cicinho e l’alcool

E’ la Roma poi ha interessarsi a Cicinho ed arriva in Italia. Qui ha giocato allenato da Luciano Spalletti e ha vinto la Coppa Italia e ha dato tante soddisfazione a tutti. Ma anche qui il secondo anno non va bene e dopo altri infortuni va via dalla Roma per poi giocare a spola tra Brasile, Spagna e Turchia.

Ma in una lunga intervista il brasiliano ha raccontato di aver avuto problemi con l’alcool che l’hanno portato in disparte rispetto al calcio. Ecco cosa ha raccontato Cicinho: “Bevo da quando ho 13 anni, da quando mi fecero assaggiare un sorso di birra. Da allora fino ai 30 anni ho sempre bevuto. Quando ero alla Roma non mi divertivo più, andavo ad allenarmi consapevole che non avrei giocato poi e tornavo a casa a bere. Non ho mai preso la droga perché sapevo che c’erano i controlli antidoping, altrimenti l’avrei fatta.”

Cicinho
Cicinho
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