Sandro Tonali, centrocampista del Milan, ha parlato nel corso di una lunga intervista esclusiva a La Repubblica. Queste le parole del calciatore.
Miglioramento? “La Champions aiuta. Alza i ritmi di gioco, ti costringe a un’intensità, diversa dal campionato, che tu poi ti ritrovi per le partite successive. Il difficile è mantenerla per sempre”.
Modelli? “Mi riferivo, più che al singolo giocatore completo, a qualche caratteristica di ognuno”.
Qualitò? “Da inizio stagione lavoro molto sulle due fasi, offensiva e difensiva. Ho visto i dati contro la Fiorentina: diciamo che sono un falso lento”.
ICome Baresi? “Lo so, l’8 maggio 1960. Non ne ho mai parlato con lui, ma me l’avevano fatto subito notare che sono nato come lui”.
Cresciuti in Lombardia, lui Travagliato e lei a Sant’Angelo Lodigiano, pallone e oratorio: “Sotto alcuni aspetti le origini aiutano: quando entri in ambienti nuovi come Milanello e sai cosa fare. Sono difficoltà che non incontra chi è cresciuto nel Milan da bambino”.
Oratorio? “Sì, mi hanno quasi cacciato. Ero uno dei più piccoli, per come è andata, è stato un bene così”.
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