Il professor Matteo Bassetti, direttore dell’Unità Operativa Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport:
Protocollo?
«È vero, ma perché il protocollo è rimasto fermo a quello che fu stipulato dopo il famoso Napoli-Genoa. E invece nel frattempo le cose cambiano così come il virus. Il problema oggi è riuscire ad adattarsi a questa nuova variante che non è come prima, bisogna cambiare le regole del gioco, perché con quel protocollo era solo questione di tempo: se il campionato non si ferma oggi potrebbe stopparli la prossima volta…».
In che modo cambierebbe lei le regole?
«Il calcio in questo momento è lo specchio del paese. C’è un problema sociale in larga scala e serve una decisione. Oggi il virus va attaccato, non possiamo più farci attaccare dal virus. Ho sentito che dal 1° febbraio arriverà l’obbligo del vaccino. Ma intanto penso che ci sono già tantissimi giocatori vaccinati per questo chi ha due o tre dosi di vaccino, se risulta asintomatico, deve poter giocare».
ASL diverse?
«Perché ogni Regione ha un suo protocollo e ognuno cerca di far rispettare il suo. Vede, in Italia siamo troppo bloccati e servono ora decisioni veloci. Ci vuole un tavolo di lavoro che coinvolga la Figc, la Lega, il protocollo di due anni fa è superato».
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