Fiorentina, via Vlahovic: la confessione dell’attaccante
Dusan Vlahovic, attaccante della Fiorentina, ha parlato del suo futuro nel corso di un’intervista concessa a DAZN:
Come sto? «A Firenze si sta da dio. Sono arrivato qui quando ero molto piccolo. La scelta di restare? Noi dei Balcani decidiamo molto con il nostro cuore. Penso che qui posso crescere ancora e fare altri passi avanti, ne ho parlato anche con i miei e con gli amici».
Cosa curiosa? «La Stella Rossa di Belgrado mi chiamò per una partita, io avevo degli esami e rinunciai anche con il consiglio di mio papà. Ho giocato quella successiva, facendo gol e poi sbagliando un rigore, ma non mi scartarono per quello. Ho seguito ancora una volta il mio cuore, tifavo Partizan e aspettavo la loro chiamata, una volta arrivata sono andato. Sei mesi prima del mio primo derby Stella Rossa-Partizan ero a tifare gli stessi giocatori con cui ero in campo. Esultavo come Cristiano Ronaldo, è una cosa che mi gasava, era l’esultanza del momento, una novità».
Idolo? «Mio papà, mia mamma, mia sorella. Dei giocatori, mi piaceva Ibrahimovic per la sua voglia in campo di vincere. Se mi sento Ibra? Parliamo di uno che fa giocate mostruose. Dopo il 2-3 di Firenze dello scorso anno ho provato a parlare con lui per avere la maglia, lui me l’ha data e abbiamo fatto una foto. La dedica era nella nostra lingua, abbiamo parlato in serbo. Mi ha detto che devo continuare a impegnarmi e andare avanti in questo modo».