Addio a Kylian Mbappè da parte del PSG. Tramite le colonne di Esquire, la stella del Psg, ha parlato anche del suo futuro:
Ragazzo? “Nella periferia parigina ci sono campi da calcio ovunque, la gente qui vive per il calcio. Sono nato con un campo davanti alla mia finestra. Mio padre è stato il mio allenatore e non c’è mai stata pressione. Fin da piccolissimo sono sempre stato negli spogliatoi, ad ascoltare discorsi tattici e punti di vista diversi, a me piace anche questo. Ho imparato ad avere quella tolleranza, e penso che mi abbia aiutato in carriera”.
Da solo? “Sono un attaccante moderno che può giocare ovunque. Un tempo c’era il numero nove ora invece anche altri ruoli. Io ho giocato davanti, ho giocato a sinistra e a destra. In tutta umiltà, non credo che tutti siano in grado di cambiare posizione in campo”.
Squadra? “Non è un gruppo di amici, proprio come il fornaio non va d’accordo con tutti i fornai. Non devi cenare sempre con i compagni”.
Stella? !Credo di sì. Se la tua faccia è ovunque in città, ovunque nel mondo, vuol dire di sì. Essere una star non fa di me uno migliore. Ci vuole molta organizzazione anche solo per uscire a fare una passeggiata”.
PSG? “La Francia non è il miglior campionato del mondo, ma ho sempre sentito la responsabilità di portarlo all’apice”.
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