Inter, arriva Dimarco dal Verona. A parlare del ritorno del terzino, che potrebbe rimanere al servizio di Conte, ha parlato Stefano Vecchi, oggi allenatore dell’Alto Adige, e prima tecnico della Primavera:
«L’Inter ha sempre puntato su di lui: rispecchiava il profilo del prospetto dal sicuro avvenire».
Ricordo?
«Andai a vedere le finali nazionali dell’Under 17, dato che sarei diventato l’allenatore della Primavera nerazzurra. Lo avevo subito notato. In quella squadra si distinsero diversi giocatori nati nel ’97. Bonazzoli e Dimarco, con Radu che er aarrivato dopo. Federico giocava da terzino sinistro, ma era un’ala. Poteva permettersi di essere un attaccante anche giocando in difesa. Era sempre avanti. Per una delle caratteristiche che lo ha contraddistinto nel suo percorso».
Miglioramenti?
«Non potevano esistere dei dubbi sulle sue capacità offensive. Doveva migliorare nella fase difensiva: uno contro uno, linea, atteggiamento quando viene puntato. Quest’anno vedendolo giocare anche nei tre dietro, e non solo come esterno, ho capito che è migliroato. Dimarco oggi è un giocatore completo. È una soddisfazione notare come ora, oltre alle sue doti tecniche, si anche molto applicato».
Ambiente?
«Con me era un titolarissimo nonostante giocasse sotto età. Federico ha sempre evidenziato di essere un grande calciatore. Con noi batteva rigori e punizioni. Calcia con efficacia sia da fermo, che in movimento, e lo si è visto anche in questa stagione».
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