
Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha parlato del caso Torino a Tuttosport:
Caso Torino: parla Bassetti
Torino?
«Nel calcio, dopo il caso Genoa e alcuni focolai che hanno interessato soprattutto Parma e Napoli, e sporadicamente giocatori singoli di altre formazioni, non si sono registrati tanti casi. Ora, invece, leggo che si è ripresentato un cluster al Toro e spero che lo storico club granata possa risolverlo in fretta. Difficile capire come sia nato».
Che conseguenze avrà?
«Direi che i problemi saranno più di ordine sportivo-atletico che sotto l’aspetto sanitario. Perché i calciatori stanno bene e sono allenati e controllati, basti pensare ai tamponi a cui sono sottoposti ogni tre giorni secondo i vari protocolli, e quindi, salvo eccezioni, il decorso della malattia risulta essere meno complicato. Anche perché su di loro si agisce precocemente quando si presentano i sintomi. Semmai è l’aspetto atletico e agonistico che diventa un problema».
Recupero?
«Ricordo bene l’esempio del Genoa dell’autunno scorso. La malattia è stata superata in pochi giorni ma il ritorno a pieno regime è stato lungo. Innanzitutto l’isolamento forzato e prolungato, oltre a incidere sotto l’aspetto psicologico, non permette lo svolgimento della normale attività ma anche lo stesso virus è un problema».
Sarà dura salvarsi?
«Sicuramente la ripartenza non sarà agevole visto il precedente del Genoa. Ricordo che i rossoblù sono stati condizionati pesantemente ad inzio campionato ed il rendimento non è stato il solito. Hanno perso punti e hanno faticato parecchio a rimettersi in carreggiata, spero non sia così per il Torino ma me lo aspetto».
Idea?
«Vacciniamo tutti i giocatori, subito. Chi ha già passato il Covid può farsi una sola dose di Astrazeneca anche va bene. Pensate se si vaccinasse Cristiano Ronaldo, un campione assoluto e amatissimo, chissà quanti tifosi seguirebbero l’attaccante e sarebeb uno stimolo in più».
