Roberto Testi, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Città Torino, ha parlato della gara Lazio-Torino nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Lazio-Torino: non gioca la prima squadra
«Il 23 febbraio abbiamo disposto una quarantena domiciliare per tutto il gruppo squadra del Torino di almeno sette giorni e ribadisco che la quarantena sarà rispettata fino a martedì prossimo a mezzanotte».
Dunque?
«La quarantena si scioglierà da mercoledì solo se non ci saranno nuovi positivi per il secondo giro di tamponi consecutivo, poi i calciaotri e lo staff potranno uscire e rivedersi per fare il proprio mestiere e scioglieremo la quarantena».
C’è altro?
«Ci troviamo di fronte a un focolaio infettivo diverso, a causa della presenza della variante inglese, e l’incubazione di questa malattia è maggiore di dieci giorni. Per questo motivo, visto che il nostro unico scopo è la tutela della salute pubblica, non possiamo fare diversamente».
Lazio-Torino: due opzioni
Ore le opzioni per Lazio-Torino sono due. Nel caso in cui, come detto prima, l’Asl Città di Torino confermerà che i componenti del gruppo squadra del Torino non potranno uscire di casa fino alla mezzanotte di martedì, si potrebbe procedere con la stessa procedura seguita in occasione di Juventus-Napoli del 4 ottobre 2020: la partita non sarà rinviata ed il Toro perderà a tavolino. Successivamente, il club granata presenterà un ricorso che sarà accolto dalla giustizia sportiva come il Napoli.
La seconda opzione è quella di rinviare la gara grazie proprio al precedente del Napoli. Inoltre il caso del focolaio del Torino si configura molto più grave rispetto alla vicenda che coinvolse il Napoli: per il numero dei tesserati positivi molto più elevato e per la variante inglese che fa paura al calcio e non solo.