Coronavirus, allarme stadi: “Introduciamo il divieto di sputo”

Coronavirus, allarme stadi: “Introduciamo il divieto di sputo”

Coronavirus, emergenza anche negli stadi. Ma cosa dice la scienza?

Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli Studi di Milano e primario presso l’Ospedale Galeazzi, ha parlato proprio di questo nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport:

«Meglio lo stadio all’aperto dei palazzetti dello sport al chiuso. Però è peggio salire su una vagone della metropolitana affollato o su un treno regionale colmo di pendolari».

Sport?

«Gli sport a rischio contagio sono quelli di squadra e di contatto fisico. Uno sportivo in genere ha difese immunitarie molto alte e quindi è protetto.

Tuttavia questo ha una finestra di debolezza che è nelle due ore successive allo sforzo atletico. Due ore durante le quali sarebbe di questi tempi consigliabile starsene tranquilli e da soliQuindi il luogo di maggior rischio diventa lo spogliatoio». 
 

Trasmissione?

«Le goccioline respiratorie più grosse di chi è contagiato e non ha ancora sintomi o pensa di avere un banale raffreddore o un inizio di influenza stagionale da curare con i farmaci da banco o con i rimedi naturali. La trasmissione avviene attraverso le goccioline (droplet) che vengono prodotte e si attaccano su altre mucose così il virus può introdursi nell’organismo e causare la malattia. Quindi se i tifosi in uno stadio all’aperto fossero distribuiti a un metro uno dall’altro, un metro da ogni parte del soggetto, il contagio non potrebbe avvenire. Se poi si puliscono spesso le mani c’è pochissimo rischio.

Certo ci sono i tifosi dei posti superiori che potrebbero sputare. A parte la maleducazione, questo è il periodo in cui il divieto di sputare dovrebbe essere radicalmente diffuso, negli stadi, tra i giocatori in campo, e anche in altri luoghi».  

MANCHESTER, ENGLAND – JANUARY 31: Kyle Walker of Manchester City is seen spitting prior to the Premier League match between Manchester City and West Bromwich Albion at Etihad Stadium on January 31, 2018 in Manchester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)
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