Genoa, Thiago Motta: “Vi spiego il mio 2-7-2”

Genoa, Thiago Motta: “Vi spiego il mio 2-7-2”

Thiago Motta, nuovo tecnico del Genoa, ha spiegato a DAZN il suo nuovo 2-7-2:

“Se ricordo il boato dopo un mio goal? Sicuro. Per un giocatore di calcio è qualcosa di bellissimo, ho avuto l’opportunità e ce l’ho ancora adesso, sicuramente in un altro ruolo, di vivere queste emozioni. Sono molto felice.

2-7-2? Mi piace molto parlare delle caratteristiche dei giocatori e dei moduli con cui può giocare la squadra. Per me identità di squadra significa difendere tutti quando si difende e attaccare tutti quando si attacca. La cosa più difficile è fare un calcio semplice. Voglio essere me stesso. Nel calcio moderno non ci si può permettere di non difendere e di non attaccare. Il portiere, in tutte le squadre, partecipa moltissimo anche con i piedi e per questo voglio dai miei attaccanti che siano i primi a difendere. Io la vedo così anche perché se facciamo attenzione durante la partita è vero che magari una squadra inizia con un modulo di gioco, ma poi nel corso dell’incontro i posizionamenti cambiano”.

Intesa con il club?

“Nel 2008 ho ringraziato di cuore il presidente e questa volta ci siamo messi d’accordo subito guardandoci negli occhi. Lui mi conosce e sa come sono, io lo conosco abbastanza bene: devo ringraziarlo per questa opportunità ed è un onore per me oggi poter allenare il Genoa”.

Prima gara contro Balotelli?

“E’ una bella cosa, a lui auguro il meglio. Ho ricevuto tanti messaggi e ho ringraziato tutti: è veramente importante in un momento del genere che altri siano contenti della situazione attuale della mia vita. Ringrazio Deki (Stankovic, ndr), abbiamo vissuto insieme tante belle cose, è un amico ed un grandissimo giocatore ed uomo”.

Criscito e Pandev di nuovo?

“Sono convinto di poter separare la questione professionale da quella privata”.

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