Conte sull’Italia: “La mia? Ognuno avrebbe dato la vita per l’altro”
Antonio Conte, tecnico dell‘Inter, ha parlato nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport:
«Fu importante riuscire a plasmare il gruppo: ognuno avrebbe dato la vita per l’altro. Non c’era grande qualità nella rosa, ma trovammo 23 uomini che avevano piacere a lavorare insieme, aiutarsi nelle difficoltà. Tante volte “volere è potere”: allora noi volevamo tutti. Con la Spagna ci davano per spacciati. Ricordo che nella conferenza prepartita dissi che la Spagna avrebbe dovuto dimostrare di essere più forte. Sentivo di avere delle possibilità, dovevo trasmettere sensazioni positive. E fummo superiori in tutto e per tutto».
Inter in Nazionale con Barella, D’Ambrosio, Sensi e Biraghi:
«C’è soddisfazione nel lavorare su questi ragazzi perché possono migliorare. Mancini e i giocatori stanno facendo bene, si deve essere ottimisti».
Conte ha poi parlato della sua Inter
«Valutare adesso come ripartiremo è difficile, dobbiamo lavorare tutta la settimana e vedere quali potranno essere le problematiche fisiche. Lukaku che sta bene è importante. Ma serve avere tutti al meglio. Alcuni sono entrati in forma un po’ prima, altri sono indietro. L’importante è che tutti vogliano trovare il top della condizione».
Come ripartire dopo gli anni difficili
«Veniamo da tanti anni in cui non siamo stati protagonisti, è inevitabile che ci sia la voglia di essere importanti ma dobbiamo sapere che c’è un percorso da rispettare e abbiamo iniziato a percorrerlo. Dobbiamo lavorare al di là del fatto che abbiamo perso con la Juve e che la partita abbia dimostrato alcune cose. Questo all’Inter non deve assolutamente importare». Conte ricomincia da qui.