Champions League: VAR su richiesta, Inter in prima linea

Champions League: VAR su richiesta, Inter in prima linea

Champions League: VAR su richiesta, questa la nuova ipotesi. Come riportato da La Repubblica, ci sarebbe una nuova idea per l’utilizzo del VAR. Un po’ come nel tennis, le squadre vorrebbero avere l’opportunità di scegliere se consultare o meno il replay.

In prima linea proprio l’Inter, penalizzata dall’arbitraggio di Skomina a Barcellona.

Inter Milan’s Italian head coach Antonio Conte shouts instructions during the Italian Serie A football match Inter Milan vs Udinese on September 14, 2019 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by Miguel MEDINA / AFP) (Photo credit should read MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Antonio Conte, tecnico dei nerazzurri, dopo il ko con il Barcellona aveva fatto sentire la sua voce: “Pretendiamo il rispetto che si esige, giustamente, da noi”, parlando anche di “sensazioni sgradevoli”. E ora, alle voci, la società nerazzurra vuole far corrispondere dei fatti. Sarebbe proprio l’ECA a voler avanzare la proposta.

Tra alcuni club europei c’è l’idea di presentare all’Eca, presieduta da Agnelli, presidente della Juventus, un compromesso regolamentare per la Champions a venire: garantire a ogni squadra il bonus di una chiamata per tempo, un po’ come nel tennis, con il tennista che ha un toto di chiamate per l’Occhio di Falco.

Visto che in Champions il Var viene utilizzato meno che nei campionati nazionali, i club stanno provando a definire alcune regole e contromisure da proporre alle UEFA. Sarebbe una svolta clamorosa per il calcio europeo ed eviterebbe spiacevoli episodi come quello accaduto a Barcellona su Sensi che ha poi compromesso la gara.

Del resto proprio Conte aveva espresso la sua opinione proprio ai tempi del Chelsea.

Se vogliamo usare questo nuovo sistema– aveva detto in un post partita di FA Cup quando allenava i Blues –non posso accettare un grande errore. E in questo caso il rigore su Willian è veramente un grande errore, ma non dell’arbitro in campo (Graham Scott, ndr), bensì della persona che seguiva la partita come supporto della tecnologia”.

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