Notizie Juventus: ultras assenti a Madrid, la decisione
Ultime Juve: gli ultrà non andranno in Champions League.
Niente Wanda Metropolitano. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, la parte calda del tifo bianconero è in ebollizione dopo che i giudici di Torino hanno decapitato i loro vertici.
Per questa ragione gli ultras diserteranno per protesta la partita di Madrid. Neanche i pochi che, nonostante i costi elevati della trasferta, avevano deciso di volare in Spagna.
E’ questo l’effetto dell’inchiesta «Last Banner». Ma non è finto perchè per la decisione della Digos dalla prossima partita in campionato non entreranno i simboli di storici gruppi ultrà coinvolti nell’inchiesta, dai Drughi a Tradizione.
Per questo si teme un clima teso e, finalmente, entreranno anche gli stewart per gestire una complessa transizione. La Questura lo sa e si sta già preparando, ma già adesso a Torino tira una brutta aria.
E’ già stato esposto in corso Grosseto uno striscione con scritto: «Non temete fratelli, non sarete mai soli».
Juventus: cosa è successo con i tifosi?
Per gli investigatori sarebbe firmato dai Drughi Giovinezza, le «nuove leve» agli ordini di Dino Mocciola, uno dei 12 colpiti da misura cautelare. Per i magistrati è stata fondata un’associazione a delinquere della quale la Juventus stessa era schiava.
Un vero e proprio boss, introvabile e non nominato nelle conversazioni telefoniche: Dino Mocciola, padre padrone della curva della Juventus, capo dei Drughi finito in galera lunedì mattina, è solo «Lui». Oppure il «Presidente». L’uomo che nel 1989 aveva assassinato un carabiniere, oggi estorceva biglietti e privilegi al club minacciando ritorsioni.
Questa volta la Juve si è stufata denunciando tutto.
I bianconeri si sono decisi a tagliare vecchie, spiacevoli consuetudini, anche grazie alla spinta arrivata dalla Questura di Torino con tanto di comunicazione datata aprile 2018. Per beccare Mocciola la Digos ha sudato e non poco visto che le sue telefonate partivano da cabine.
Solo qualche mese fa il security manager Alessandro D’Angelo riferiva di essere stato avvicinato da «Lui» e minacciato per il “Caso Bucci”.