Napoli, De Laurentiis: “Sforzo per tenere Koulibaly, volevo Conte”
Ultime Napoli| Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli, ha parlato al Corriere dello Sport nel corso di un’intervista fiume concessa la giornale toccando vari temi:
Cessione Koulibaly? «Ho rifiutato un’offerta superiore ai 100 milioni per Koulibaly, ma non chiedetemi la squadra perché non ve la dirò. E poi ci sono state molte pressioni da parte di Ramadani che ha portato altre proposte importanti, ma inferiori a quella».
Conte? «L’ho tempestato di richieste, ma era legato al Chelsea».
ADL sullo scudetto
De Laurentiis è poi tornato sulla Juventus e sulla lotta per lo scudetto.
«È normale che in alcune partite di inizio stagione qualcuno sia in ritardo di condizione e forse si dovrebbe lasciare il posto a un altro che ha fatto tutta la preparazione. Poi però mi rendo conto che uno si guarda allo specchio e dice: “Come faccio a non schierare questo o quell’altro?”. Nel calcio bisogna anche essere riconoscenti verso chi gioca con noi da anni e ha sempre dato tutto per questa maglia. Non ci sono stati errori contro la Juve, la gara è andata così».
Troppi gol subiti? «No, non sono preoccupato perché i gol sono fi gli di una difesa ancora da registrare e di un centrocampo da verificare. E poi nel calcio, al di là delle statistiche, la cosa più importate è che la differenza sia sempre a favore delle reti realizzate e non di quelle subite».
Juventus? «Delle altre squadre non posso parlare perché è troppo presto per valutarne la forza. La Juventus e l’Inter sono due grandi società».
Incontro con Sarri in Napoli-Juve? «Sarri è un grandissimo allenatore e quindi cosa dovrò dirgli se non “bravo” oltre a stringergli la mano. Non ho mai creduto nei ritorni di fiamma anche perché Napoli è una città straordinaria, ma anche molto complessa e che bisogna amare senza limiti. Non tutti sono capaci di farlo. Neppure gli stessi napoletani, o almeno non tutti sia chiaro, sanno amarla o la capiscono fino in fondo… Io amavo immensamente mio padre che, pur non essendo nato Napoli, ma a Torre Annunziata da padre irpino, rappresentava l’essenza colta di una napoletanità straordinaria. E’ quella a cui mi riferisco e che amo. A Sarri dirò bravo, gli stringerò la mano È un grandissimo allenatore».