Inter, causa Icardi, l’avvocato: “Può liberarsi a zero”

Notizie Inter, causa Icardi, l’avvocato: “Può liberarsi a zero”

Ultime Inter | Icardi via a zero ma tra un anno. L’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti italiani di diritto sportiv, ha parlato della vicenda Icardi nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport:

Grassani su Icaridi

«Diritti e doveri di società e calciatori sono sanciti dall’accordo collettivo che impone al calciatore di rendere al 100% delle proprie possibilità in favore del club che lo paga mentre quest’ultimo è tenuto a gestire l’atleta, riconoscendogli il medesimo trattamento riservato a tutti i calciatori professionisti della rosa della prima squadra. Quindi, spogliatoio, orari di allenamento, staff tecnico e medico. Dal momento delle convocazioni prepartita in poi, però, sia in campionato, sia in Coppa Italia, sia in Europa, chi è dentro l’elenco prosegue l’attività, chi è fuori va a casa sino al martedì».

Icardi può far causa all’Inter per mobbing? «Per rispondere a questa domanda, specialmente nella fase della stagione e del mercato in cui ci troviamo, servirebbe un indovino mica un avvocato…. Il mobbing nello sport è tematica molto delicata e da maneggiare con estrema cura. Diciamo che per ricorrere al Collegio Arbitrale invocando demansionamento e sottoutilizzazione sportiva, con risoluzione del contratto e risarcimento del danno, occorrono elementi di prova concreti, reiterati nel tempo e inoppugnabili. Il quadro sarà molto più chiaro dopo la chiusura del mercato».

10% di gare da giocare? «L’articolo 15 del regolamento Fifa dispone che un professionista affermato che, in una determinata stagione, abbia disputato meno del 10% delle partite ufficiali, possa rivendicare la giusta causa di recesso al termine della relativa annata. Partendo dal presupposto che, certamente, Icardi sia un professionista affermato, la fattispecie si caratterizza per l’elevata discrezionalità affi data all’organo giudicante, tanto con riferimento alla qualifi ca di ‘established player’ quanto al concetto di ‘giusta causa sportiva’. La valutazione della DRC Fifa è soggettiva e vanno accertati tre requisiti fondamentali: lo status di calciatore ‘established’, la disputa di meno del 10% delle gare ufficiali.

Se le tre condizioni sono tutte e tre presenti, il giudizio implica anche un approfondimento molto attento di tutte le circostanze».

Casi simili? «Casi uguali direi di no, ma anche di simili è difficile rinvenirne perché ad alti livelli il mobbing sportivo non è molto frequente. Seppur sostanzialmente differenti, possiamo ricordare Biso, Falsini e Pantanelli, che nel 2007 vinsero la causa contro il Catania, e Pandev, che nel dicembre 2009 ottenne la risoluzione del contratto».

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