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Calcio Italiano

Tonali: “Futuro? Vado a vedere il concerto di Ultimo”

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Antonio

Tonali: “Futuro? Vado a vedere il concerto di Ultimo”

Il “nuovo Pirlo”, Sandro Tonali, 19enne centrocampista del Brescia neopromosso in Serie A, pensa ancora alla play, le discoteche ed i concerti. Nulla di strano per un ragazzino di 19 anni che sta vivendo da protagonista un sogno.

«Sogno? Vivere di calcio. Io mi diverto e sgobbo volentieri, ma so che non posso sbagliare. Non ho un piano B…

Regalo promozione? Ho i biglietti per il concerto di Ultimo. Se ho l’ok con gli amici scappo al Forum.

Musica Trap? Meglio le melodie del cantautore romano. L’ho già conosciuto con Morosini».

Va in discoteca? «Ogni tanto, ma non vado più a Milano. Mi riconoscono e mi fermano: così devo trascurare i miei amici. Alla mia età il rischio è di volare con la testa. Anche Corini è partito forte in carriera: mi ripete di non avere fretta».

Premio del Brescia per la Serie A? «Cellino, per averne uno speciale, mi ha fatto promettere che prenderò la patente e il diploma al più presto. Ci tiene e ha ragione»

Futuro? Sia quel che sia, deciderò insieme al mio presidente. Cellino è bravo, sa qual è la soluzione migliore per il mio futuro. A Brescia resto volentieri. Magari divento la bandiera del Brescia».

Inter, Juve, Milan, Roma. Preferenze?

«A me interessa solo giocare. Estero? Tutto è possibile, ma in Italia si gioca il calcio che mi piace. Mio padre è milanista, mentre mia madre e mio zio sono interisti. Da bambino impazzivo per quei colori. Il mio idolo era Gattuso: ero a San Siro al gol di Kakà con la Lazio, e ho visto la rete di Seedorf al Chievo. Giocavo nella Lombardia Uno, coniprovini al Vismara.

Pirlo?Non ci penso. Io sono un mediano, gioco per la squadra. La regia è un altro ruolo. In Italia Verratti ha il tocco e l’esperienza al top, ma spicca anche Sensi. Non ho la loro tecnica. Realista. Gerrard è il regista dinamico, Modric è unico per lo stile. Io resto coi piedi per terra».

Nel calcio moderno, però, conta molto il fisico.

«Fatico per irrobustirmi. Ma nei contrasti me la cavo. So che devo lavorare tanto»

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