Inter, Giuseppe Marotta: “VAR? Errore grave, il sistema non va”

Inter, Marotta attacca il VAR

Notizie Inter Marotta | Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato della gara di ieri contro la Fiorentina a margine del Premio Facchetti.

Dopo l’incredibile 3-3 tra Fiorentina e Inter, seguito dalle polemiche contro l’arbitro Abisso, l’ex dirigente della Juventus è intervenuto per dire la sua in merito al fallo di mano di D’Ambrosio che ha portato all’assegnazione del calcio di rigore per la Fiorentina.

“Abbiamo subito un notevole danno, speriamo che non sia irreparabile per il nostro campionato. E’ successo tutto nel finale, è qualcosa di molto diverso di un errore che subisci ad inizio partita. La partita ormai era indirizzato su un certo binario. Sono molto rammaricato perchè il calcio italiano ha investito tantissimo sul VAR, che deve essere uno strumento utilizzato con scrupolo e in modo razionale. Rimango basito e deluso per lo sforzo che abbiamo fatto”.

Marotta ha poi rincarato la dose e criticato duramente l’errore del direttore di gara Abisso.

“Il Var deve garantire decisioni oggettive: l’errore di Abisso è incredibile, il più grave in assoluto da quando c’è la tecnologia. Non credo nella pressione e nei condizionamenti di Abisso, altrimenti dovrei dimettermi. Occore però rivedere e rinnovare il protocollo, i responsabili devono prendere una posizione. Oggi il sistema arbitrale deve essere perfetto perchè ormai ha un riscontro mediatico e un forte impatto sull’economia del calcio”.

Marotta sul caso Perisic-Icardi

Chiusura anche sul caso Icardi e sull’esultanza di Politano che è stata interrotta dal compagno di squadra Perisic. Si teme che all’interno dello spogliatoio nerazzurro ci sia stata una spaccatura proprio tra l’esterno croato (spalleggiato dall’amico Brozovic) e lcardi.

“Sono soltanto dietrologie, non c’è nessuna spaccatura. Voglio fare i complimenti alla squadra per come ha giocato e per le motivazioni espresse in campo. Sul Icardi si è parlato troppo, è arrivato il momento stare zitti”.