Chelsea, Morata: “Sarri? Mio padre mi ha avvertito subito, ecco cosa mi ha detto”

Alvaro Morata è pronto a prendersi il Chelsea. I Blues hanno deciso di puntare forte su di lui, nessun nuovo acquisto in avanti: niente Higuain a Londra. In Spagna era molto ricercato, la stessa Juventus aveva pensato ad un suo ritorno. Possibilità concrete, come ammesso dallo stesso attaccante ai microfoni del Mirror: “La cosa più facile sarebbe stata lasciare il Chelsea quest’anno. Sarei potuto tornare in Italia. Mia moglie è italiana. Potevo tornare in Spagna, ho avuto molte offerte e avrei guadagnato più soldi. Ma voglio combattere. Voglio cambiare il passato. In Italia o Spagna avrei avuto poche pressioni perché ho fatto bene, ma ho deciso di restare qui. Lo volevo”.

LEICESTER, ENGLAND – MARCH 18: Alvaro Morata of Chelsea celebrates as he scores their first goal with Willian and Eden Hazard during The Emirates FA Cup Quarter Final match between Leicester City and Chelsea at The King Power Stadium on March 18, 2018 in Leicester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)

L’arrivo di Sarri

Il cambio di guida tecnica può dare una svolta, Morata è carico e racconta del momento in cui ha saputo dell’annuncio del nuovo allenatore. Ecco il retroscena legato all’ex Napoli Maurizio Sarri: “Mio padre, quando Sarri è stato annunciato come allenatore del Chelsea, mi ha detto: ‘Tutti gli attaccanti con Sarri segnano molti gol, quindi non preoccuparti. Questo sarà il tuo anno’. Ora è il momento di essere un giocatore importante. Segnare molto per centrare gli obiettivi. Aiutare la squadra a ottenere trofei e a restituire tutte le cose che il Chelsea mi ha dato, la fiducia. La loro volontà è di farmi diventare un grande giocatore. Voglio ripagare questa fiducia”.

LONDON, ENGLAND – JULY 18: Chelsea Unveil New Head Coach Maurizio Sarri at Stamford Bridge on July 18, 2018 in London, England. (Photo by Marc Atkins/Getty Images)

Il momento difficile è superato

Alvaro è riuscito a superare un momento difficile che rischiava di condizionare anche il prosieguo della sua carriera: “Avevo un blocco nella mia testa e non volevo parlare con nessuno. Non volevo ascoltare nessuno. Volevo solo restare a casa. Probabilmente non è depressione, ma è simile. Nel calcio tutto ruota intorno alla testa e nell’ultimo anno ho sofferto in questo aspetto perché sono venuto qui con molte aspettative, molta pressione. Ho iniziato bene, ma dopo ho avuto anche il dolore alla schiena. Non so perché. Ho fatto un sacco di cose per cercare di recuperare, ma non potevo e non sapevo perché. E questo influiva sulla mia testa”.

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