Secondo quanto evidenzia il Tribunale Figc, Andrea Agnelli aveva “agevolato e, in qualche modo avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite di Calvo, al dichiarato fine di mantenere rapporti ottimali con la tifoseria”.
Guai seri
Agnelli era finito in tribunale, dunque, per rapporti non consentiti con gli ultrà, e in particolare la cessione di biglietti e abbonamenti. I dirigenti bianconeri si rendevano “disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi”.
Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, “nulla ha fatto per evitare il perpetrarsi di tali gravissime condotte – scrive ancora la sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale della Figc – negli atti non è fatto mistero che l’intero management fosse votato a ricucire i rapporti con gli ultras e ad addolcire ogni confronto con i Club, al punto da favorire concretamente ed espressamente le continue richieste di agevolazioni così da rendersi disponibili a scendere a patti pur di non urtare la suscettibilità dei tifosi, il cui livore avrebbe comportato multe e sanzioni alla Juventus.
Poi, la bella notizia
Caso-biglietti: accolto ricorso di #Agnelli, si esaurisce da oggi l’inibizione. Per la #Juventus multa di 600mila euro e prima gara di serie A del 2018 con la Curva Sud chiusa @PremiumSportHD
— Eleonora Marini (@ele_marini) December 18, 2017