Caso Donnarumma, arriva la verità di Raiola

Gigio Donnarumma e il contratto con il Milan, una storia che si prospetta infinita. In estate il giovane portiere espresse fin troppi dubbi sul progetto tecnico rossonero, la firma sul rinnovo sembrava lontana. Tante squadre già pregustavano l’arrivo del diciottenne a costo zero la prossima estate, Real Madrid in primis. Mesi di tira e molla, alla fine si trovò un accordo: sei milioni di euro per Gigio e un milioncino l’anno per suo fratello Antonio, ingaggiato come secondo portiere. Ci mancava solo l’ingaggio del padre come vice allenatore e la madre come cuoca della mensa… Mino Raiola fu attaccato da ogni parte, considerato la causa dei mal di pancia di Donnarumma.

Nuovo caso Donnarumma

Qualche giorno fa la voce dell’agente, tramite il proprio avvocato, ha scosso l’ambiente Milan. Gigio sarebbe stato vittima di pressioni psicologiche per firmare il rinnovo, in effetti nessuno di noi vorrebbe mai ricevere sei milioni all’anno di stipendio. I tifosi gli avevano perdonato a stento il caso di questa estate, adesso non ne vogliono sapere più nulla di Gigio. Così recitava lo striscione della Curva esposto durante la Coppa Italia: “Violenza morale sei milioni all’anno e un fratello parassita? Ora vattene, la pazienza è finita“.

L’agente ha deciso di rispondere alle ultime parole del dirigente del Milan Mirabelli, che aveva smorzato i toni: “Non è tempo di mercato, ma unicamente di campo“.

Parola a Raiola

Ecco allora la replica di Raiola, inviata all’edizione online de La Gazzetta dello Sport: “Prendo atto di quello che dice Mirabelli su di me e contro di me, dopotutto siamo in un paese democratico e può dire quello che pensa. Mirabelli ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi. Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio. Risponderò a Mirabelli nei luoghi appropriati e al momento giusto. Gigio non c’entra niente e non ha fatto niente di male e quindi non è giusto strumentalizzarlo per fare guerra a me. Anche perché è evidente a tutti che il problema del Milan non è Gigio, né tanto meno Antonio. Stranamente poi né Mirabelli, né la società hanno commentato lo striscione che è apparso ieri allo stadio”.

L’agente prosegue

“Noi non abbiamo mai imposto al Milan di prendere Antonio. È stata una scelta tecnica di Mirabelli che ora dovrebbe quanto meno difendere. Vi voglio ricordare che questa estate c’erano offerte economiche e professionali per Gigio che nessun calciatore avrebbe mai rifiutato. Ma Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore. E io ho rispettato tale scelta. Il mio interesse oggi è solo che Gigio venga lasciato tranquillo e solo così potrà fare il suo meglio. Questa dovrebbe essere anche la priorità del ds del Milan. E se non è così, dovrebbe essere la priorità della proprietà del Milan o di chi la rappresenta. A Mirabelli oggi fanno comodo queste polemiche perché tolgono l’attenzione dal vera problema del Milan: il suo progetto tecnico”.

La chiusura

“Io non ho nulla contro il Milan, anzi ci tengo al Milan e vorrei avesse successo. Vi ricordo che ho 4 giocatori in prima squadra e ho interesse che i miei assistiti raggiungano risultati importanti. Ma non è solo questo, penso anche che per il calcio italiano sia importante che il Milan torni ad essere protagonista in Italia e a livello internazionale. Ora è arrivato Gattuso che è una persona per la quale ho molta simpatia e rispetto e a cui auguro tutto il bene possibile. Ho letto tante cose false e assurde che non ha neppure senso commentare o smentire. Delle questioni dei contratti dei miei assistiti non ho mai parlato in pubblico e non lo farò ora. Ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale con il dott. Fassone che ho incontrato anche di recente. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con il dott Fassone e cercheremo delle soluzioni. Ma questo non solo per Gigio o Antonio, anche per qualsiasi altro mio giocatore”.

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