Bellacci, il ragazzo salvato dall’allenatore avversario

Avete presente il calcio? Quello bello, di provincia? Bene, la storia che stiamo per raccontarvi è di quelle che rendono questo sport il più bello del mondo.
Il ragazzo in questione, Bellacci, sta concludendo il riscaldamento, prima di un match di terza categoria. Il campo? Il San Pierino, vicino Empoli. Di punto in bianco sente una puntura seguita dal prurito: dal petto si irradia fino alla bocca. Iniziano le prime difficoltà respiratorie.

I sintomi

Sul petto appaiono i segni di una puntura, di non si sa quale insetto, probabilmente di un tafano. Stando a quanto riferisce il Tirreno di Empoli, Bellacci va nello spogliatoio e dopo aver messo la testa sotto l’acqua non riesce a respirare più. Si toglie la maglia, esce fuori e chiede aiuto. È in quel momento che arriva David Tamburini, allenatore della squadra avversaria, il quale lo sorregge e gli tiene ferma la lingua. Intanto qualcuno trova delle pasticche di cortisone, che vengono somministrate al ragazzo su indicazione del 118, che guida Tamburini nei movimenti. Bellacci sente la bocca e la gola gonfie. Respira ancora peggio di prima e inizia a tremare. Tutti cominciano ad aver paura. Tamburini non demorde e continua a tenere il ragazzo fino all’arrivo dell’ambulanza. Una siringa per limitare i sintomi dello choc anafilattico ed il ragazzo inizia a star meglio. Viene caricato sull’ambulanza e quando scende chiede, addirittura, alla madre il risultato della partita. Poi i sintomi si ripresentano e il capitano entra in pronto soccorso, per poi essere ricoverato in osservazione.

Qualche giorno dopo Bellacci incontra Tamburini e tra i due c’è un abbraccio che sa di amicizia e di storia a lieto fine. Queste sono le storie che fanno bene al calcio, che lo rendono meraviglioso.

Foto de Il Tirreno

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