De Laurentiis: “Sarri mi pregò di non fargli mettere il vestito. Quando comprai il Napoli…”

Un De Laurentiis a tutto tondo e in gran forma questa sera. Il presidente del Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso dell’evento Festival del Calcio di Firenze, dal Caffe Concerto Paszkowski. Sempre ‘gagliardo’, sempre pronto col graffio del giaguaro e con quella ironia che ci piace tanto. Ecco le sue parole:

ZITTI… PARLA DE LAURENTIIS

Genialata di prendere Sarri“Con il look non sbaglia, quando mi ha detto: ‘Aurelio, non mettermi quei vestiti’. Io gli ho detto hai ragione, vuoi stare con la tuta? A me fa piacere, così in tutte le tv mi fai da sponsor! Empoli-Napoli persa 4-2 l’avete vista? Ecco com’è nata la genialata”.

Meccanismi scaramentici essendo primi“Ho sempre sostenuto che a fine marzo è molto importante sapere dove si è, all’inizio può far piacere ma è come guardarsi allo specchio e dire ‘mi è scomparso un pelo, sto bene’. Chi si loda si sbroda, bisogna coltivare l’umiltà che non è facile con ragazzi di successo. In questi ragazzi, che sono molto legati anche tra di loro, fanno gruppo”.

L’aneddoto…

Vi racconto un episodio molto divertente sull’acquistare il Napoli: lascio Los Angeles nel 2004 perchè andavo a Capri per i miei 20 giorni di vacanza. Lì avevo finito le riprese di un film con Angelina Jolie. Dovevo tornare ai primi di settembre, dovevamo girare il mondo per promuovere il film. Arrivo a Capri e avevo ospite De Vito, al Quisisana avevo un teatro di 600 posti che diventava il mio ufficio per quei 20 giorni. Vedo Gaucci: ‘Mi compro il Napoli per 5mln’. Chiamo uno dei miei amici capresi e chiedo novità. Mi dicono che il Napoli è fallito, mi sembrava molto strana come casa. Il 13 agosto chiamo all’epoca Profumo che era a capo di Unicredit e gli dico: ‘Ma io vorrei comprare il Napoli”. “Per carità, ti do tutti i film e soldi che vuoi, ma non ti posso finanziare per questa cosa!”, mi risponde. Io non so nulla di calcio, gli parlo per 10 minuti ed ebbe la grande umiltà di darmi ragione e mi mise in contatto con una persona che era a Capri come me. Alla fine mi disse che ci pensava 24 ore, poi venne il giorno dopo dicendomi: ‘Mi ha convinto’. Aspettai il 27-28 per capire quando si faceva il CdA in banca. Mi dicono che il CdA c’è verso il 7 settembre e li mandai a quel paese garbatamente. Presi i miei 32 miloni di euro, feci 32 assegni circolari da 1 mln e una sparpagliata da 730 mila euro. Pensai che con questo spezzettamento nessuno mi fregava, Pozzo arrivò a 17 milioni. Depositai questi assegni e il Napoli diventò mio.

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