Piqué in lacrime: “Mi sento catalano, pronto a lasciare la nazionale”

Ieri è stata una giornata storica a Barcellona: si è svolto infatti un referendum per l’indipendenza della Catalogna. Da decenni la regione rivendica un’autonomia e un’identità differente da quella spagnola e richiede che le sia riconosciuta. La votazione, non approvata dal governo di Madrid, ha avuto conseguenze che hanno coinvolto anche il mondo del calcio. Scontri, civili picchiati dalle forze di polizia e Barcellona-Las Palmas giocata a porte chiuse. I calciatori blaugrana, Gerard Piqué su tutti, avrebbero preferito non scendere in campo. La Federazione spagnola è stata chiara: giocate o perdete a tavolino.

Situazione difficile

Poca scelta, il Barcellona si riunisce e decide. Calciatori e società decidono di onorare la gara di campionato e chiudono la pratica con un secco 3-0. Sergio Busquets apre le marcature, il solito Leo Messi fa il resto firmando una doppietta. Barça a punteggio pieno, ma nel post partita il simbolo catalano Piqué si lascia andare in zona mista. Ecco alcune delle sue dichiarazioni ai media spagnoli: “Quando si vota si può votare sì, no oppure consegnare la scheda in bianco. Però si vota. In questo Paese per molti anni c’è stata la dittatura del franchismo, la gente non poteva votare. Credo che questo sia un diritto che bisogna difendere. Sono e mi sento catalano, oggi più che mai.

Credo di poter continuare a giocare con la nazionale spagnola, perché penso che ci sia tantissima gente in Spagna totalmente contraria a quello che è successo oggi in Catalogna e che crede nella democrazia. Altrimenti non ci andrei. Però se il mister o qualcuno in Federazione crede che io possa essere un problema, allora non ho problemi a fare un passo indietro e lasciare la Nazionale prima del 2018”.

 

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