Villas-Boas, gli insulti all’arbitro gli costano 8 giornate di squalifica

Solitamente, noi italiani utilizziamo l’appellativo ‘cornuto’ quando ce la prendiamo con l’arbitro. E fin qui, ci siamo. Insomma, è una cosa risaputa che l’arbitro è cornuto. Aspettate, no. E’ risaputo che gli italiani fanno così ma non che l’arbitro sia cornuto. Scusate il giro abbondantemente ignorante di parole. Comunque, in altri paesi, con l’arbitro ci si va proprio giù duro.

Gli insulti di Villas-Boas

Ci sarà andato giù pesante Villas Boas che, a quattro giornate dal termine, si è beccato una maxi squalifica. Il tecnico dello Shanghai SIPG, infatti, è stato squalificato per ben 8 partite ufficiali e non potrà andare in panchina nelle ultime gare della China Super League ancora da disputare.

 

La mano pesante della Lega (squalifica per le ultime 4 gare di campionato e per le successive 4 partite ufficiali, oltre a una multa di circa 5 mila euro) si è abbattuta sul tecnico portoghese a seguito degli insulti e gesti offensivi rivolti all’arbitro al 78′ del match contro il Beijing Guoan dello scorso 22 settembre, vinto dallo Shanghai per 1-0.

Rispetto per le regole, gli arbitri, i tifosi, gli avversari e il gioco è ciò che chiediamo a tutti i calciatori“, questo è quanto c’è scritto nel comunicato della Federazione. E dire che la squadra è anche in lotta per il titolo. Adesso, il tecnico non potrà più essere in panchina e tutto potrebbe essere compromesso.

Occhio alla recidiva

Già squalificato per due giornate ad inizio stagione a causa di un post pubblicato sui social media, Villas-Boas ha scampato la squalifica, ma non una multa di 14 mila dollari, per le sue dichiarazioni dello scorso 12 settembre quando, dopo la gara vinta ai rigori contro il Guangzhou Evergrande, per la Champions League asiatica, accusò non tanto velatamente la società avversaria di avere ‘organizzato’ degli incidenti stradali per ritardare l’arrivo allo stadio del pullman che trasportava lo Shanghai.
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