Gattuso ringhia ancora: “Primavera? Ci vorrebbero gli schiaffoni”

E’ da un po’ che Gennaro Gattuso allena la Primavera del Milan. Ormai si è ambientato bene, anzi, effettivamente al rossonero era già abbastanza abituato. La carriera passata al Milan l’ha forgiato e l’ha reso devoto a quei colori. Per questo, ancora oggi che si ritrova ad allenare la Primavera del club, si accalora per cere cose. In effetti, si può dire che ancora sente le scorie del derby perso contro l’Inter Primavera e un inizio di stagione tutt’altro che positivo per i suoi ragazzi. E’ uno tosto, mister Gattuso. Lo era già quando faceva il calciatore, figuriamoci adesso al capo di un gruppo di ragazzi.

La prima volta di Gattuso

Non ha esperienza con i giovani. Sì, ha allenato già in Serie B ma con i ragazzi è tutta un’altra cosa. E l’ha ammesso lui stesso: “È la prima volta che lavoro con i ragazzi, è un mondo nuovo. La cosa che cerco di trasmettere loro sono le regole. I giovani di oggi sembra gli sia tutto dovuto e vogliono prendere le decisioni da soli, ma le decisioni le prendono a casa loro, non qui”.

Gli schiaffoni

“Quando si frequenta uno spogliatoio, con venti ragazzi, ci vogliono disciplina e rispetto e sono difficili da trasmettere. Un tempo se si sbagliava si prendevano dei belli schiaffoni. Ora non si può più perché c’è il Telefono Azzurro”. Certo, probabilmente parlava in senso retorico, ma la durezza con cui affronta certi argomenti ci fa veramente sorridere. Perché il calcio di Ringhio Gattuso è quello sano e ruspante che piace a noi. Infatti, Gattuso ha dichiarato: “In campo la mia forza è stata la grinta, il non mollare mai e la cattiveria agonistica. Ho lavorato tanto, ho sempre creduto in quello che ho fatto e nessuno mi ha regalato nulla, ho raggiunto obiettivi che non potevo nemmeno immaginare”.

 

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