I tatuaggi sono diventati quasi un obbligo per i calciatori, che si sfidano a chi ne ha di più. In Italia Marek Hamsik e soprattutto Amato Ciciretti non scherzano, in Europa il leader resta sempre Zlatan Ibrahimovic. Dalla Germania però arrivano pessime notizie per tutti questi campioni: i tatuaggi rendono più scarsi.
Ingo Frobose, medico tedesco dell’Università di Colonia, è stato il primo a scoprire la correlazione tra i tatuaggi e i cali di rendimento. La causa sembra essere proprio l’inchiostro: “Vari studi hanno dimostrato che, dopo essersi tatuati, i giocatori soffrono del 3-5 % a livello di prestazioni in campo. La pelle è l’organo più grande che possediamo. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che 60-70 % dell’inchiostro da tatuaggio non rimane sulla pelle, ma passa nel flusso sanguigno. Infine, grandi tatuaggi possono influenzare la capacità del corpo sotto l’aspetto del sudore. Proibirei i tatuaggi per i calciatori. I club prendono sul serio tutti i piccoli aspetti della salute dei loro giocatori, ma non si occupano affatto di questo comportamento”.
Zlatan Ibrahimovic & Co. adesso tremeranno? Forse è questo che lo svedese non è mai riuscito a vincere la Champions League: ha troppi disegni sul corpo! Per una causa benefica ai tempi del Psg fu pronto a tatuarsi 50 nomi di persone in difficoltà, ma temporanei. Temporanei sì, il motivo è chiaro: Zlatana ha ancora troppe partite da vincere. Le sue qualità sono sempre innegabili, a prescindere dai tatuaggi!
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