Napoli, De Laurentiis: “Voglio i danni e fermiamo il campionato”

Notizie Napoli, De Laurentiis: “Voglio i danni e fermiamo il campionato”

Ultime Napoli | Aurelio De Laurentiis passa al contrattacco. Ora il numero uno del Napoli pretende una spiegazione per i 15 episodi dubbi in area che non hanno portato alla concessione del calcio di rigore.

ADL è stato uno dei primi tra i presidenti dei club di A a credere nella nuova tecnologia ed anche uno dei primi ad invocare il challenge in sintonica con la FIGC.

De Laurentiis ha parlato oggi al Corriere dello Sport:

«È una misura doverosa, forse addirittura tardiva. Per me possono bastare due chiamate da parte del tecnico. Una per tempo.

Gli allenatori hanno diritto di chiedere la verifica dei casi più dubbi e anche di recarsi davanti al monitor insieme con l’arbitro e pretendere una spiegazione della decisione presa. È un diritto sacrosanto». 

Gli arbitri fanno a meno del VAR?

«Ho sempre sostenuto che è inconcepibile un sistema di assistenza in forma intermittente e facoltativa. Utilizzarlo deve essere un obbligo. Se l’arbitro, per incapacità o per altezzosità, non lo adopera è un delitto sportivo perchè compromette il risulato. Ma il calcio non è solo un gioco, è un industria»

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Vuol dire che il danno è più grave?

«Faccia lei. L’arbitro dovrebbe essere il simbolo dell’equidistanza, dell’efficienza e della credibilità. Ma si rifiuta di andare al VAR facendo torto a se stesso. Poi fa un danno sportivo e, di conseguenza, un danno economico che può essere rilevantissimo».

Vorrebbe chiedere i danni agli arbitri che sbagliano?

«Perché no? Il principio “chi sbaglia paga” assiste tutti i processi democratici in cui ci si confronta. E il calcio non fa specie. Se un giudice sbaglia nell’emettere una sentenza, può risarcire i danni. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole? Il Napoli quest’anno si è visto negare moltissimi rigori. Non lo dico solo io, ma lo riconoscono anche tutti i media. Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, toccherebbe pagare» 

Presidente, ma il calcio è una giurisdizione domestica, e dunque non c’è risarcimento?

«È ora di finirla con questi falsi miti della giurisdizione domestica. Credo che ci sia materia per avvocati di livello. E il diritto talvolta apre brecce inedite. Mai dire mai. Cosa accadrebbe se cinque, sei, sette società, offese da torti arbitrali gravi, dovessero decidere di fermare il campionato? Forse sarebbe il modo traumatico, ma efficace per spezzare questasuperficialità». 

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