Squalifica Ronaldo: ecco la decisione

Squalifica Ronaldo, Juventus in ansia ma il Corriere non ha dubbi: solo una multa

Squalifica Ronaldo in Champion League, oggi la verità. Quale sarà la sanzione per il portoghese.

C’è attesa in casa Juventus per conoscere il verdetto della UEFA sul caso legato a Cristiano Ronaldo. Il calciatore è accusato di «condotta impropria»  per l’esultanza al termine della gara a Torino contro l’Atetico Madrid.

Il portoghese rischia una multa o una squalifica. L’attesa è grande, in gioco ci sono i quarti di Champions (contro l’Ajax) ma anche le semifinali. Tutto, come riportato dal Corriere dello Sport, lascia pensare che CR7 possa cavarsela con una sanzione economica, considerato il tipo di accuse mosse al campione.

Il calciatore non ha precedenti (in tal senso) e va tenuto conto anche della situazione praticamente analoga di Simeone.

Tuttavia l’episodio è diverso. L’Atletico, infatti, si è lamentato dell’esultanza e la provocazione versoi suo tifosi. Nei giorni successivi alla partita, infatti, sono emersi documenti video e grafici e ricostruzioni del labiale, dai quali risulterebbe anche che Ronaldo avrebbe rivolto espressioni ingiuriose ai fans spagnoli. Anche la Uefa, attraverso un ispettore, ha raccolto foto e video e lunedì mattina, a sei giorni dai fatti, ha comunicato l’apertura di un procedimento nei confronti di CR7.

«Dopo una indagine condotta dalla Commissione d’etica e disciplina, in applicazione dell’art. 55 delle Discipli nary Regulations, è stato aperto un procedimento disciplinare per condotta impropria» recita il comunicato dell’organo di governo del calcio europeo. Condotta impropria in base agli articoli 11 commi 2b e 2d che riguardano chi contravviene ai principi di «condotta etica, lealtà, integrità e sportività».

Nello specifico, il 2b riguarda la violazione delle «norme della decente condotta», mentre il 2d è inerente alla «condotta che scredita lo sport, il calcio e la Uefa». Già nel capo d’accusa si evidenzia un punto a favore di Ronaldo. Non gli è stata infatti contestata la violazione dell’art. 15 che, al comma 1a.vi, parla della «provocazione agli spettatori». Questo avrebbe portato allo stop.

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